LIBRO SESTO, 2*9 uerni . Vene penfiero al Sommo Pontefice , Pàolo Quinto , 160$ ch’ella* douefle violarle , benche inuiolabili , e non facendo- lo , non folo proiettar di attaccarle i proprij Stati , ma di punire anco l’anime non punibili , fe non per pena di com-meiTi errori . Pretefe la Santità Sua , che fotto Io Stendardo dell'immunità Ecclefiaftica , douefTero anco raifignarfi gii documenti laicali , perloehe ricercò il Senato à ritrattare due fuoi già deliberati Decreti . Prohibiua i’vno , lo inftituirfi nel Dominio Venetiano nuoue Chiefe , Religioni , Congre-gationi Regolari , e Luoghi Pij , fenza licenza della foura-nità del Gouerno 5 legge di trecento anni , continuamente efeguita , nè mai confiderata d’aggrauio da quei gran Pon? tefici , che haueano per tanto tempo gloriofamente occupata la Santa Sede . La feconda fu , che parimente deliberato-fi Tanno mille cinquecento trentafei , che non potelTero gli Ecclefiaftici , nè per via di teftamenti , nè d’altre difpofitio* ni , ò ragioni , continuare nel poffeiTo de’ beni flabili , che per due anni , e con publica licenza , ne fofse Hata com-mefsa di frefco l’efsecutione per tutto il dominio . E per terzo fi aggrauò di due Sentenze Criminali di prigione , promulgate dal Configlio di Dieci , Eccelfo Giudice nella República de’ misfatti enormi . Era Üata l’vna contra Scipione Saraceni , Canonico di Vicenza , per temerario , e iibido-nofo attentato con Gentildonna fua confanguinea , e per ha-üerle in vendetta deturpata in tempo di notte con immondi-tie la Cafa . L’altra contra Brandolino Vaimarino , Abbate di Neruefa , per ancora più putrida , ed infame colpa . Sacrofante le Leggi , non doueuano contaminarli ; Contenute-fi le prohibitioni dentro à confini del proprio dominio , nè meno trafeendeano i titoli , e gli vii della dominante pote-ftà , Sudditi li delinquenti ; perpetrati li delitti in luoghi fudditi , e fudditi gli fteifi offefi , chi altri potea , nè liquidare , nè giudicare , che quel folo Prencipe , à cui era ftato oltraggiato l’impero , la libertà , e la ragione dello genti ? Initigato nondimeno Paolo dal fuo genio , fouerchia-mente geloio , e da Monfìgnore Oratio Matthei , ìlio Nuncio qui allora a di torbido fpirito , e incoragitofi più ancora per la ritrattatione di alcune leggi , c’hauea la Santità Sua in que’ giorni fuperata dalla República di Genoua, an-daua più fempre impegnandoli , quanto procuraua prudentemente il Senato di farle capitar all’orecchio, con defteri-tà , Tampie fue raggioni . Cadde in quello tempo , che fe