325 MCCCCCUI. NOVEMBRE. 326 tien che ’l papa contenterà la Signoria nostra habi la cità di Faenza, per non vi esser di quella vicario vero. Intrò li capi di X in la materia di Rimano per certe cosse manchava ; steteno a consultar col Colegio alquanto etc. Di sier Cristofal Moro proveditor in Romagna, data a la Observantia, a dì 13, hore 16. Come Francho dal Borgo, è a la custodia a Oriolo, li havia mandato do ragazi di domino Francesco dal Monte, è a Castrocaro con 100 fanti, quali li voleva mandar in Faenza, ma quelli fanti non voleano venir * dubitando di esser presi, et però voleno aspetar Chi-riacho dal Borgo, qual è a Forlì con fanti 300 over 400, per venir poi tutti uniti a intrar in Faenza. Or esso proveditor lassoe ditti ragazzi andar in la Valle, ininazandoli più non tornaseno, che li faria tuor la vita etc. Item, è venuto lì in campo uno per nome di li parenti de oratori faventini hanno presoni, a dimandar salvoconduto li vengino a parlar ; non l’ha voluto far, ma ditoli vengi a parlarli da la rocha. El qual li ha ditto esser in Faenza solum 30 cavali di forestieri et 40 di la terra et 200 fanti forestieri, tra li qual bona parte villani, et che ’l popolo è molto obstinato a tenirsi, e hanno fato uno bastion a porta Ymolese arente una caxa vicina a la porta preditta. Item, come in quella note, zercha le hore 7, fo sentito in la terra gran rumor, cridando : « A lapia-za ! a la piaza ! » el qual durò per 3 hore ; non sa la causa. Esso proveditor atende a far piantar 1’ ar-tilarie, al qual effecto è andato el capitanio di le fantarie, per comenzar a bombardar la terra. ■ Di Ravena, di rectori. Nulla di conto ; mandano ditte lettere. Intrò il Colegio di le biave, perchè pur la terra comenza aver penuria e la farina eresse. In fontego vai lire 8 ; et deno don a quelli condurà qui formenti di Puja. Da poi disnar fo Consejo di X simplice, el li savj se reduseno a consultar di scriver a Roma. Di Brexa, di sier Andrea Loredan podestà. . Come havia dato li danari di la paga al conte di Pillano, et la matina si partiva con lui con 200 cavali lizieri che condurà, che più non ha. A dì 16 novembrio. In Colegio. Vene il protho-notario domino Andrea Mocenigo per cosse parti-cular e de’beneficj, et non fo leto alcuna lettera ; ma intrati li capi di X, et mandati li altri fuori, licet a nui savj ai ordeni e a li capi di 40 fo fato grandissimo torto per esser tutta nostra materia, et havendo concluso li capitoli col signor Pandolfo di Rimano, terminono proveder di mandar persone a tuor el possesso et poi ozi referir al Pregadi quanto il Colegio havea fato. E tutta la terra di questo era piena. Or fo falò do scurtinj tra loro, et per non vi esser solum Zorzi Negro secretario lì, quello portava li bossoli, e sier Zacaria Contarmi el cavalier, savio a terra ferma, fè l’oficio dii canzelier. Etelexeno proveditor in Rimano sier Domenego Malipiero, fo proveditor in armada, qu. sier Francesco, qual rimase da sier Piero Marcello fo savio a terra ferma, e altri ; et castelan in el castello di Rimano sier Vicenzo \alier io proveditor sora le zenle d’arme, qu. sier Piero, da sier Zuan Antonio Dandolo fo proveditor a Spalato qu. sier Francesco e altri. Or per li dilli fono mandato, e venuti in Colegio statim, sier Vicenzo Valier fo spazato, qual in quella bora si parli per amlar a .tuor il castello con lettere dii signor che se li manderà drio, el qual andò con presteza via. Et sier Domenego Malipiero dovea partir la matina seguente con homeni valenli trovati per lui, e li fo dà ducati 100 da spender. Mena con lui Vicenzo Guidolo secretario. Et cussi tuta la matina steteno serali a far tal effecto. Questi dieno andar a Zer-via, e inteso che domino Obizo habi auto la rocha di Rimano, loro andar poi a tuor il possesso. 151 Di Elemagna, di sier Alvixe Mocenigo orator, date a Cofaira a dì 2. Come il re era stà ocupato quelli do zorni a una abatia di San Bfenelo a la devutione ; poi stete con domino Paulo Liteste-ner per trovar danari, qual ha impegnato le minere di rami di sboz e di arzenti, etiam di sali, e però, • trovato pocha quantità, à spazato nontii a Roma per aver li danari di la cruciala ; ma quando ben olenisse averli, poche terre ge li darano. Aspeta risposta de li electori e principi dove ha mandato per danari; etiam aver le zenle, perochè soa majestà dice, hessendo francesi in Italia, non li bisogna venir con man-cho di 12 milia persone. E l’archiducha è stato nel suo camino, ha fato per diverse terre adimandar tal ajuto; e però aspecta tal risposte; et soa majestà si parte per Maladolin. Item, il signor Coslantin Ar-niti ha dimandato licentia over provisione. Soa majestà -li ha fato risponder aspetti, e cussi a diversi milanesi, perchè omninó la soa intenzione è di venir in Italia. Dii ditto, di 3, date ivi. Come il re è a uno castello fuori, e lien che non vera in Italia con li 4000 per nadal, come disse voler far. Doman lui orator si parte per Magdolin, lige 8 lontan di Augusta. Item, che monsignor di Vere, di primi homeni di Parchiducha, va orator al re di Franza per tralar pace con soa majestà e li reali di Spagna.