LIBRO SECONDO. 109 fconofciuti legni, che , girandofi per tutti i Iati, vomitauano, come da bocche d’Inferno, e da tempeitofi nembi, fiamma *57* voraci, e fulmine diftruggitori, iì riiolfero di torli loro dinanzi più 5 che in fretta , e fpignerfi à combattere con V intero corpo tutta 1* Armata Chrilìiana, che già fi andaua loro à gran palli auuicinando . Ma troppo notabilmente difordinate per irile-uati conquaffamenti le lor Galee , furono nell* atto di riuol-gcrii , ed allargarli, difficoltate , ed impedite cotanto trà fe iteffe , che , prima di fuilupparfi, conuennero ad altri tormenti , e ruine foggiacere , e fpecialmente quelle meno fornite di remiganti, ed in confeguenza più tarde al moto, ed alla ritirata . Vi fi tolfero; vi fi allontanarono finalmente. Alì procurò di rimettere alla meglio 1’ ordinanza ne’Legni , ed il coraggio negli huomini , e così giunteli corrifpondentemen^eArmau te le Armate in tiro , fi trouarono tutte ridotte al punto del->7?i-la gran Giornata . 2” Il priniò de’ Turchi, che inuelìì con la Tua Galea , fù Me-hemet Silocco . Allargofiì alquanto col fuo Corno deliro dal grolTo della Battaglia di Ali, e corteggiando vicino à terra, lìau-uentòà vcgaiancata conti a il Prout ditore Barbarigo, che dirig- £ÌZZ;/ seua il Corno Cmltiano finiftro, dirimpetto . Scelie coiìui di p'ou^r O . , r . tov Barba* prender quel cammino per dueconuderati vantaggi. L’vno, fù ,/«'• per porfi con parte delle fue Galee trà la noltraòquadra, e l Li-to , fperando in tal guila di coglierla, e di circondarla nei mezzo. L’altro, per poter’, in occafione di rotta, ò di qualche altro finiftro accidente, valerli del vicino commodo della terra, per fuggirfene. Di quello fuo difsegno, feneauuide il Barbarigo à tempo. Si tenne anch’egli per colta di vn Monte , detto Mal-cantone, e lancioglifi così prelto contro , che non più rimale à -Silocco campo , ne luogo per penetrami ; onde vennero quelli EpriHti. due Corni ad incontrarli dirittamente perterta, &àprincipiar^*®”? ineforabilmente à combattersi. . PS.V" Alì, che non era col fuo Squadrone del tutto per anco fal-tio alle fpalle da tiri fpauenteuoli delle Galee grolle, di già of-ieruando incominciatosi il conflitto trà il Barbarigo, e Silocco , fece inarcare à tutta forzai remi, e balzò auanticon grand’ impeto contra il corpo noltro della Battaglia, in cui erano lì tre Generali. DonGiouanni, e l Veniero, riconoiciutolo allo Stea-tGtntra’' dardo Reale, corfero di tutta fretta anch’eifi ad inueftirlo . Il Colonna si terrò adoffo di Portaù, e le reftanti Galee si anda- Z'Zn* ron dopo generalmente all’incontro. Pertaù. Vltimi, e più tardi à muouersi furono li due Corni, siniftro P Tur-