LIBRO SETTIMO. 30$ Fece chiamare à raccolta tutte le militie , che, dopo la mor- 1610 te del Rè hauea fparfe , e diuife variamente perle Fortezze . Atmanih Difpensò denari à molti ftipendiati , perche aggiugnendo ne andadero dell’altre , e diuulgando di ciò fare , per porre al coperto , & in difefa Io flato di Milano , calcolaua d’hauer preflo in ordine vn nuouo efercito di trentamila Fanti , e di • quattromila Caualli » Foife , ò perche Carlo Emanuelo fi trouaife per verità innocente de’ prenarrati hoftili oggetti ; ò pure , che il pericolo gli facefle mutar propofito , e fentenza , lì dolfe molto con TAmbafciatore di Spagna , Giouanni di Viues , che gli ftaua appretto dicendogli. Che quell'armi tante , le quali andana il Conte di Fuentes raccogliendo in- sUm,«?-sterne , erano troppe in difefa , per non ir gelo sire di oßefa . Che già publi- dÌ'"' ti cando eoli di ammajsaìle per propria fua sicurezza , fempre che hauefsc^ elctll'a-'voluto con effe offendere , non potea , che offendere lui Duca, come quello , che il Conte fupponeua Nemico, e difpoßo à trattagliarlo . Che si protefla-ua innocente d’rgv'imputatogh pensiero , e tjnto più contra il Rè Filippo ; Jl quale nato ¡eco di vn medesimo fangue t non poteva dij unir olisi, che ripugnando à fe fie¡so. Difcoríe, & efagerò molte altre cofe Carlo Emanuele. II Ve-feouo di V ercelli aiutollo pure co’ ltrignenti offici). Ma quando , eh’ egli li credè ficuro , ecco a comparire improuifa-mente in Nouara , & à fronte della Sauoia , vn’EfercitoSpa- spí"n«í gnuolo , bene agguerrito , e proueduto d’ogni cola , per in-traprendere qualunque importante attentato . Stordiifi a«» ™ quellinalpettato rumore . Non hauea da contrapoiui , per difenderli , che dieci mila Fanti , e mille Caualli , Potea_> .r fperarne dal Delfinato , ma non ne hauea ficurezza . La_^ mbIkII. Francia già ritrouauafi difarmata. Ricorfe in vn tanto bifogno alla República, e l’Abbate della Manta , fuoquì Ambafciato-re , comparfo nel Collegio , rapprefentò. Gli ammajsamenti formidabili di Fuentes . il pericolo , in cui si trotta- dii uano tutti gli Principi d'Italia „ L afsoluto dominio , al quale afpirau la Cattolica Carona . La certezza di confegutrlo , fempre che alla gran par- per a““°' te pofjeduta le rtujciffe di aggiugner’anco il Piemonte , Le venute , già occupate fi a tutti fudi , che alla Spagna . Laneceffità , che haueffe ben-» prefio à ¡pipare in vn folo arbitrio la libertà Jitßogata ,• e finalmente per vmeo rimedio di /cicglierfi da tanti laci , e catene , propofe la Colleganza alla República del ¡uo ò ignote • le cui forze , vnite infume 9 farebbero fiate baß ariti , non [olo dt refifiere , centra gli Spagnuoli , ma di J'cacciar li fuori d'Italia. Ba-