446 DE’ FATTI VENETI 1624 ^ a^a Apoftolica Sede la rinuncia libera della Vai-tellina ; Ma lucido d’ingegno il Papa , non fi lafciando nè iufingar , nè rapire , parue , che alla fine tra tante_j ¿^'ambiguità , fi deftaffe il Rè di Francia all’armi . Moitrò di prepararne in Regno. Legò le Prouincie vnite dell’OIanda , con promeffe di larghe contributioni , à non far mai , nè triegue , nè pace con la Corona Cattolica fenza il fuo acconfentimento 5 tconciiu. e fi vnì di fangue , e di alletto col Rè Giacomo d’ In-monio col ghilterra , congiungendo in matrimonio Henrichetta fua_t forelia nel di lui Figliuolo , il Prencipe Carlo , ilqualo trouauafi altamente difgulìato della Spagna , perche , bramofo di collocarli con quella PrencipeiTa , e per ciò condottofi perfonalmente à Madrid, hauea conuenuto partir pofcia delufo , e quali repudiato . Afpirando dunque li detti Padre , e Figliuolo inglefi à vendicarli anche per la via dell’armi , fecero eifi , & il Rè di Francia , paf-iare à Londra à forza di grandi allettamenti il Mansfelt, per prouederlo quiui di vn buon’efercito , e perche fi conducete con elio nel Palatinato à ricuperare al Conto Federigo il fuo dominio. Nel mezzo à quelle riuolutioni , che fi poteano dire generali , non mancaua la República di penfare anch’ella à fuoi cali . Raccogliea Militie , la maggior parte per ì, i**- la via del Mare , già che le veniuano impediti altroue r!la/S- gli accetti ; e procuraua di vnire i Prencipi della Prouin-,iU' eia in vna fola confpiratione , per ripararsi dall’insidie , che veniano loro da così lungo tempo tramate . Se però non potè perfuaderne alcuno » tutti bramando di ripofare in quella pace , che fenza penfare al futuro si adormenta nel godimento del prefente , fortille almeno di ri-zrhcmì- conciliare vn giorno gli antichi , nè mai fopiti difpare-nJb/y, ri trà li due Duchi di Sauoia , e Mantoua , con accor-dati esborfi di contante; con l’affegnatione di alcuni luo-ghi del Monferrato ai confini Piamomeli , per fuppli-mento di rellitution di dote , e con due fponfali , c^e fcambieuolmente fi abbozzarono , l’vno , di Maria , Pren-cìpeiia di Mantoua , con Filiberto , Figliuolo di Emanuele ; e l’altro , di vna delle Infanti di Sauoia col Principe , che fotte rimalìo herede degli Stati de’Gonzaghi ; matrimoni] amendue , che fe fi folfero confumati , come furono conchiufi , e che la morte fopraggiunta di Fili-__berto ,