258 DE FATTI VENETI. 1605 gno in altra parte del corpo , più tormentofamente à prorompere , così appena fù guarito il mare da morbi IngleQ , che altri fe ne fcoprirono di Spagnuoli altroue à fcorrerlo , ed à perturbarlo con temerarie continue incurfioni . Alle do-tfiutii. gijanze # cheiìfaceano peruenire a regij Miniftri , percho vi fi douefse prouedere , rifpondenti col pretefto , che fofse-roi Legni perfeguitati di ragion de’ Turchi , e che non potendosi dar titolo di furto al tolto a nemici , meno hauefso la Republica ragione di aggrauarfene . Si parlò finalmente unùTrl qui con più aperti fensi all’Ambafciatore Spagnuolo , DorLj md,arM- lnnico di Cardines , e fi fctifse à Francefco Priuli , ch’era*. fZuAm in quella Corte pur’Ambafciatore allora , perche rapprefen-bajciat. tafse aj medefimo. 1.fuoìcf- Gli fprezsJ , le ingiurie i danni 3 che commettevano contrai Veneti li yajrcc[lt ¿dia l~Ua Corona , più indegni di patrocinio , quanto non faputi dalla Maeflà Sua s e contranj alla fua rettiffima bontà . Che non per imitarci Rè d'Inghilterra , e ¡fendo la di lei grandezza , per dare agli altri , non già per torre dagli altri i genero fi efempi , fi compiacele di or~ dinare con fourana autorità il rimouimento de* Legni infefli ; la reflitu-tione dei rapiti con le merci , che an eran fopra , e facejfe ferbar l'arme , per meglio imbeverle del fangue degl’infedeli nemici , che tanto ne traeuano dal Chrtfìianefimo , e fpecialmente de II’au a ufi a Cafa. Moftrò di commuouerlì à queiti officij il R.è Filippo , e ne fece volar fubito rigorofe prohibitioni . Ma , per dire il vero a poco , ò nulla fi videro curate , e meno obbedito > anzi fegnalatamente oiferuoiìì , che la reftitutione de’ Capitali , non era fiata affolutamente commeffa , ma rimeifone s/,uo.(f~ il giudicio in Sicilia , e in Napoli , che volle dire, eoa lunghezza di tempo , e con incertezza d’efìto . Fù per tanto forza di raccomandarli alla forza . Si armarono alcune Galee, aggiunte aH*ordinarie . Si fpìnfero con eiTe fuori le due Galeazze , che s’erano due anni innanzi fpinte aucora . Se lo vZT. vnirono alcuni Vafcelli fotto la feorta di Marco Loredano , sf-udor. eli ordinò al Proueditore dell’ Armata di teiTere i mari tra M l'iiole di Corfù , Ceffalonia , e Zante fino àCerigo , acque ordinariamente infettate - Mia in tanto , che và così la Republica trauagliando p?r laficurezza , e la libertà del mare , fe lepromoife dlmpro' uifo moleftiifima occafione fopra la più gelofa materia > che oblighi i Prencipi al foftenimento à tutto collo , e contra chi fi voglia . Se le promoifero difficoltà iopra il tenore, e l’efe-cutione delle proprie leggi , che fono la vita politica de’ Go- uer-