LIBRO QVINTODECIMO, 6S7 à perfettione , & indi si trafse , fenza perdita di tempo Z ¿g**' alla Stellata , la quale gli moftrò qualche refiftenza ; ma con uenne finalmente renderfegii à patti. Piantato quello LuogoUta' Topra la delira parte del Pò , dirimpetto a Figarolo, finì la fua perdita , ed il già perduto Bondeno d’impedire vn penderò , che già nodriua il Cardinal’Antonio DiuiTaua di eri-? gere a Lago Tcuro vna Fortezza ; fabbricami vn Ponte , ed eftenderui a trauerfo vna gran Catena , per adicurar’ a Te^» ileffo il tranfito del Fiume 3 torglieio a Confederati , e troncar loro la communicatione degli eferciti. Quello era vn di-fegno di vn’alta confeguenza alla fomma guerra ; e fe Tau-ueduta Republica , hauutone il fentore, prettamente notL» • preuenialo ; l’haurebbe anche pollo aggiatamente ad etecu- Aluife ri«»v tione . Era fucceduto nel Generalato al Georgio mancato vita Giouanni Pefari Caualiere , e Procuratore di San Marco . Gli ordinò il Senato , di tenere l'occhio Tempre a per vG,wS to a tutti gii andamenti dei Cardinale , e di oiìac’anco armatamente ad ogni Tua intentata nouità pregiudjciaSe al Dominio ; Ora impoffeiTatofi Odoardo delle preaccenna te_» Fortezze acquartieroffi il Cardinale trà le due Città di Bologna , e di Ferrara dentro ad vn luogo molto opportuno, per poterli opporre in ogni caTo à tutte le moffe del Duca , e de’Prencipi confederati. Si anniderò quefti finalmente , che più non biTognaua protrahere il tempo , per cui-tar'e qualche itrano auuenimento , e Tpecialmente il pericolò che foffe dal Cardinale prepotentemente aflalito il Duca , fcacciato dalle occupate Fortezze , ed interamente dì-llrutto , Si ragunò a Venetia quella volta da vero il Con-greflo . V’interuennero li Contrahenti , e nel giorno 26. Maggio tutti fi accordarono negl’infrafcritti Capitoli , i herenti à quelli , che ilabiliti s’erario Tanno precedente. il paca di\ Che fi accrefceffero le forze fino & diciotto mila Fanti , e duemila fet-tecento C analii , Che fi ripar tiffero in due corpi ; /’ <~vno per trattener fi in F- f“0'1 c*?1' Tofcàna , eompoflo delle genti del Gran Duca , e de'Confederati ; /' altro , per raccoglierfi , e fermarfi nel Aiodonefe , ed amendue con l'infe-gne de'confederati medefimi . - Che Ji depefitaffero nelle loro mani gli ac-quiftt {ino . che il Duca di Parma fi r imefUff e del fuo toltogli Dominio Che Jerbato foffe il luogo à lui ancora , per entrare in lega , con l' obligo di fumminiflrar* aiuti ed ambi gli eferciti , e far fi alla difeja di ognuno de'Prencipi , che