LJBRO QVÍNTODECÍMO: é8r no il Lamboij. Altroue nella Slefia Francefco Alberto, Da- ¿ ca di Saflònia hauea incontrata la medefima fuentura. * ' Mentre l’Arciduca alfediaua Liplia * fù pur'anch’egli rni-feramente diffatto dal Tortentofi . Era ('acceduta in oltr^. la perdita di Olmitz, & altri Luoghi principali nella Mo-rauia , onde fi trouauano gli flati patrimoniaH , e la ftef-fa perfona della Maeffà iua a iommi pericoli condotta , Ricorfe al Papa, Capo di Chrift ian ita contra Thcreiia per validi, e celeri aiuti , e fimilmente alla República per la, fpeditione cola di tremila huomini. Ma ie coauenne la Beatitudine fua elcufarfene , co’bifogni defuoi minacciati interrii , meglio potè fado la República , mentre gli di lei deriuauano dall’ifleffa Roma con Tarme de’Barberiai piantate (opra gli orli del fuo medefimo dominio. Sortiuano altrettanto felici gli euenti a Francefi. Qui nel- à fracs furi 1*Italia haueuano potuto occupar Tortona , e la MaeftàltaI,a' di Luigi , per far gareggiar con la gloria deli’armi la magnanimità dell’animo fuo , e dar’à diuidere al Mondo , che non per fe miiitauano in Italia i fuoi eferciti, ma per l’interefse , e la libertà di tutti , hauea fatta coniignare_j Tortona medeiìma al Prencipe Tomaio . Dietro a quello inerito comparfo Lione a Venetia , tentò con officio efficace , ed erudito di perfuadere i] Senato à congiugnerli in lega col fuo Rè contra lo Stato di Mi/ano. Rapprefentollo debole a fegno da non poterfi reggere ad ogni picciol’vr-to in piedi . Offerì per dolce allettamento nelle diuifioni , tutto quel più, che folle flato di compiacimento della República , ed aflicurò pronta la Maeffà & a alla ratiñeatio-ne d’ogni cofa. Vdirono quelli Padri l'offerta , e l’inltan-za, con tutta la ilima , e l'affetto ; Non mancarono , dipendendo , di abbondar negh-atteilati, e nei ringratiamen-ti più efpreffiui, e pieni ; Ma nella-fo lianza dell'iatereiìe , e del defiderio principale , li contennero qui hora tra i limiti foliti della loro indifferenza , bramoli Tempre di pace , e non di aggiugnere trauagli alla Prouincia d* Italia , per coli lungo tempo veffata, ed afflitta. Coli di qua da’Monti ¿ operauano , e tentauano i Francefi , con fuperiorità di forze , e con profperità di fuccei-fi , nè per diftornarli , ò per impedirli valeano punto non piccioli accidenti , ch’entro al loro proprio Regno anda-tiano nei medefimo tempo trauagliofamente inforgendo , Già diuenuto il Richeliù con l’autorità, e col rifpetto,po- Bbbbbbb teafi