434 DE* FATTI VENETI 1622 *e cofc ^ue * ' . * Cominciarono anco nella Fiandra a bollire ftrepitofa» mente di nuouo I* armi . Terminateli le triegue s’ era^ ^^trattato di prorogarle ; Ma Gafparo di Cufman , Duca Z'.” " d* Oliuares , dominato dalT ambitione , e in qualità , e grandezza de primo Miniftro , dominatore deila volontà reale , troncò il filo a tutti li maneggi , e fece vfci-re con potente efercito in Campagna , il Marchefe Spinola , il quale fuperò toiìo la Piazza di Giuljers , Metropoli di quel Ducato . Ora già rottafi di nuouo la guerra tra quelle Prouin-cie , e la Spagna , elle ricorfero alla República , perche , in efecutione della già ftabilita Colleganza , cor-rifpondeffe loro il denaio nienfuale nei Capitolati pattui-Ccrr.tfhtn to . Non fi poteua negarlo , nè poteuaft aggrauarli al-ati’istnà- cuno , perche mantenere la fua parola , e la fria fede_* upattuito v n Prencipe . Fu pronto il Senato a farne la contribu« tione ; e fù notabile per più rifpecti , che il Cardinale v¿!p¿*diZappata , fucceduto al Borgia Vice Rè di Napoli , fo-mente in quello tempo riftituiffe alla República le fue ‘pu.ToolQ#liee , già rapite in Golfo dall* Armi di Offuna , e quella parte de’ Capitali , che ritrouò per anco in ef-fere . Nella nuoua apertafi Campagna , già notabilmente migliorate in Francia V armi dei Rè contra gli Vgonotti, li affaticaua 1* Ambafciatore Venetiano per indurre Maeltà Sua a donare loro la pace , e’1 perdono allora , che abbattuti , e deboli , haurebbero riconofciuta la gra-tia » e riceuuta ogni legge dalla fua generofa fouranità . Ma li come bramauafi dalla República di vedere libero degli interni fuoi trauagli il Rè Luigi , perche fi potette applicare , non diuertito ai feruenti bifogni de* Grifoni, e dell’ Italia , cofi altresì conferrendo agli Spagnuoli di continuarlo obligato alla cuftòdia del fuo proprio Regno, non mancaua il loro Ambafciatore d’ ogni artificio , per controporuifi. . Ma in tanto , che andauafi in Francia trà le difficolta, e le gare confumando il tempo , improuifamente vdiifi decifo il tutto a fauore degli Spagnuoli da Monsignor e_, di Pisìeux * eh’ era primo Segretario di Stato nelia Corte di Parigi . Amò coftui , o perche inclinaffe aua. , Pa* gna , ò per qualche altro fuo particolare affetto , che si abban-