215 DE' FATTI VENETI x 59S finire d‘ illuiìrarc la Corona di Chriftianiffimi lumi , chela*. Procuré, benedizione del Pontefice , lì rifolfe di mandargli à piedi ‘innati' ^ue Ambafciatori. Li fecero prima venir qui ? per informarsi/ ne il Senato , e per pregarlo del fuo coniglio, e della fua affluenza , e per ciò vi fcelfe il Vefcouo Eboracenfe, & il Mef-fia , ftatiui amendue ancora . Furonui accolti con decorofe rpaniere , non meno à riguardo della grande loro rapprefen-%Amk* tanza , che per la confidenza, cpn cui s’ era compiaciuta la j/.Tmvc- Maeftà fua di honorare l’intereffata cordialità verfo lei della República . Se ne difcorfero i modi j fi appreftarono gli offr* pneiova cij , e antecipatamente fi auuisò di tutto Paolo Paruta , Am-Zf'iiZ bafciatore Veneto allora in Roma, perche non ometteffe par-}pZ°aha te alcuna di quelle dotti , che confpicuamente lo adornauano ? di prudenza , di virtù , e d’ingegno . Tanto ancheaftradò, ben*egli il negotio , che lo ritrouarono i Francefi al loro arri* uo ridotto quafi a perfezione, ritrouarono il Pontefice più tofto prochue , ed il facro Collegio de’Cardinali infiammato niente meno in perfuaderlo ad aprire con la fua clemente pietà ad vn Rè Chriftianiifimo di Francia il Celefte lume. Finalmente lieto il Papa , e allegra tutta la Città d’vn sì leggiadro'trionfo alla Chiefa , entrò , e ledè Pontificalmente la Santità Sua la mattina diecibtto Settembre, giorno di Domenica , nella Sala di San Pietro , e co’ foliti riti , e cerimonie Ecclefiaitiche , alTolfe , e lauò d* ogni colpa , e feomu-/«¿"ÍT; nica Henrico Quarto Rè di Francia , riceuendolo paterna-mente nel grembo . 11 folo Ambafciatore del Rè Cattolico, fi feparò , e fi dütinfe dagli applaufi vniueriali , Protetto al Papa , alia Corte , e Miniltri, of/yojttìeni non Roteano le cerimonie alterare te ragioni degli Stati . Cb* ampie te* neale il fuo Rè , [penalmente [opra la ‘Borgogna , e la "Nattarra « Che altre pure ne h aurebbe pretefo a rifar cimento dell'oro molto , contribuito alla lega in Francia , per compiacere a’Pontefici , eche quando la Giufiitia non foffe fiata baß ante , fe l’haitrebbe procurata con la fpada in mano. Qiunfe ad Henrico il fofpirato auuifo dell’ aiTolutione Pa* pale , mentr’ era nella Città di Lione , intento à ridurre le cofe di quella Prouincia nella douuta obbedienza , ed in confuiente difefa , e ne hebbe quel contento , che fente vn’ anima , quando , per gran pezzo contumace , e dubbia della Diuina pietà , finalmente compunta , e penitente , troua la mano Sacerdotale , che degna la rende . Finì allora tutto il TM*Regno di conuertirglifi fedele VaiTalIo . Vmena medefimo, fiHKcLt che per la dillolutione quali intera del fuo partito , hauea prin-