LIBRO SETTIMO. 307 perfettamente curarla . Seguitato da quattro Galee ,trapaisò 1612 il Porto di Goro, equiui atterrò col Cannone tutte quelle fabbriche , che trououui nuouamente erette. Fuori in mare, fermò i Nauilij incontrati con mercatante , & indrizzolli à Ve* netia ; Condannò le già fcaricate a pagarne lidiritti, ed obli- lo tutti li Vafcelli, per quell’acque nauiganti, a douer contribuire alla Republica quella ilìettaimpofitione, chehaueua-no li Ferrarefi temerariamente inuentata. Mentre, che di quelìi fatti, e di quefti impegni , ne giungono le notitie al Papa ; che grandemente fe ne duole corLj l’Ambafciator Contarini, e chel’Ambafciatore, di già informato da’Padri appieno , và raddolcendolo con la narratione degl’infoiti, e prouocationi ingiuriofe, daFerrareil primieramente commette, eccoà replicarli da coloro altri nuoui, e più fenfìbiliftrapazzi. Si dilettarono dientrar’armatinel diftretto di Loredo, foggetto al dominio della Republica, e di tagliar-ui dentroà viua forza delle legnej viaruipafcoli, e depredar- njo*Ure' ui, &animali. Anche di queito propriamente fe ne rifarci il Molino . Sbarcò militie fu’l Ferrarefe , le quali andarono per pm» le Campagne , e per i Boichi dilatando deuaiìationi , & in- r,!“fC,tJ' cendij, e perche potette farlo con più forte polfo , vifù mandato di qua Vincenzo Porto con trecento Soldati di Corfica. A qaeiti nuoui graui emergenti molto più che prima fene concitò il Pontefice efagerò altamente violatogli il Dominio , e prote-^Pj^-lìò di volerfene in maniera grande rifentire . Atfadigauafi 1'- p'*?*-Ambafciatore per ammollirlo, manifeitandogli le primecau-fe , e le prime ingiurie , deriuate fempre dalla parte de’ Ferrarci! ; Ma volle finalmente il Senato reiiituirfi nell’aiueo nati-uo della fua anticapietà, e con l’abbandono di ogn’altro riguardo, efercitarla filialmente con la Beatitudine Sua. Si contentò, percompiacerla, e riconciliarli feco , difmontare dalle fue va-Jidiifime ragioni. Decretò,che, falue, eriferuatetuttel’altre, s^at-fottero per l’auuenire efenti dal pagamento d’ogni datio tutti tL?*1 que’Nauilij,che#fe ben carichi,nauigaffero per la Città diFerrara. Piacque al Pontefice queito atto fpontaneo in fegno di rifpetto, e di degradata ragione; e per corrifponderui anch’egli, condefcefe volentieri à inuiareCommiffarijfoprai luoghi controuerfiv egli deputouui Maifimo de’Maflìmi,con Alduino Aiduinijla Repub. Bernardo Marcello, e Battifta Nani, ed à quelli per efsere caduto indifpofto, fù foftituito Andrea Paruta ; trasferendoli tutti ai ^¡¿.t luogo detto,le Papozze; ma fermatili alquanto, finalmente partì fenza cóchiuder cofa alcuna,e rimafe arrenato per allora iI tutto. Mmm 2 Dal- j