MCCCCCIV, MARZO. 1006 Vene sier Polo Pixani el ea va lier venuto podestà et capitanio di Cremona, dal qual si ave iui'or-mation per la expedition di oratori cremonesi. Item, per quello dimanda il conte Alvixe Avogaro in cambio di la sua previsione a Brexa, videlicet.... sul cremonese. Item, disse di Pizegaton, che 1’ aqua il mena via e cussi Lodi, e saria bon far col re di Franza do ut des e acomodarsi. Item, che Caxal-rnazor sta in pericolo grande. Vene sier Francesco da cha’ Tajapiera venuto conte et capitanio da Dulzigno, per quelli contini etc. Referì alcune cosse, e la inopia di quelle zente, et bisogna fortifìehar il castello etc. Da Rimano, più lettere di 15. Come à inteso il conte di Pitiano va a veder il Porto Cesenaticho, e lui vi manda domino Zuan Paulo Manfron et Zuan Griego. Item, quelli di Veruchio venuti a dirli è exempti dii censo. Item, mandano do lettere abute da Pin da Bergamo è a Meldola. Li scrive le preparation di zente si la sopra quel di fiorentini. Item, ha ’uto lettere di domino Francesco de Anti-qttis consolo nostro in Ancona, che lì per francesi si armano 3 nave, una di 800, una 400, una 300 bote, e vene lì uno francese qual à ’uto ducati 1500 et è partido. Dubita sia venuto in le terre nostre di Romagna. Di Ravena, di 16. Dii partir dii conte di Pitiano. È andato verso il Porto Cesenaticho a sopraveder. Item, di paje, e quelle zente d’ arme è lì, non ponno star a page 8 a l’anno. Noto : morite el conte Zuan Aldrovandin da Ravena barba dii signor Pandolfo Malatesta, qual alias fo capo di balestrieri nostro. Da Faenza, di lo. Come do squadrieri di domino Antonio di Pii, videlicet Piero e Francesco di Riviera citadini nostri veneti, voria.no aver stipendio soto altri etc. ; et la comunità di Faenza scrive in soa recomandotione. Item, el capitanio di le fan-tarie, et domino Antonio di Pii medemo. Di Brixigele, al proveditor di Faenza, di li. Come Zuan di Saxadello è venuto lì con 40 cavalli. Item, li parlò, va a 1’ impresa di Forli. Item, passò li fanti a Ymola. Dicono erano 1000, ma tién non siano 600, et mal in ordine. Di sier Zuan Maria Mudazo capitanio di le barche armade, date a Rimano. Come alcune barche di Pexaro voriano portar certe merchadan-tie ut in litteris, pagando li dacj a Rimino. Di Faenza, di 15, hore 23. Come vene a lui uno Filippo dal Sole per nome dii signor e Consejo di Forlì, dicendo saper fin 3 over 4 zorni dieno esser asaltadi da la zente dii papa ; el che quel castelan si voi mantenir l’acordo, e promete dar a la terra 100 fanti 1’ à in rocha; et però voriano aver qualche zente di subditi nostri, pregandolo li debbi conzieder etc. Or hanno parlato col capitanio di le fantarie, e concluso non li dar nulla. Fo alditi quelli di Chioza con sier Zacharia Va-laresso è a la ternaria vechia, et aldito domino Rigo Antonio per quelli di Chioza, et domino Venerio per quelli di la ternaria vechia. E tamen il Colegio sentiva per quelli di Chioza. Da Dulzigno, di sier Alvixe Baffo conte e capitanio, di 26 fevrer. Come ha scripto zercha li confini e le minaze di marchovichj subditi dii Tur-cho. Itera, per lettere di Feris bei sanzacho di Scutari qual manda, à ’uto voler meter li confini de comandamento dii suo Signor, qual lettere ricevete a dì 21. E disse voler metter ditti confini dove messe Schander bassà, e quando li metesse dove el dice, non restaria villa alcuna a quella cità, la qual saria serada e priva, non solum de ville ma etiam di campagna. Et li à risposto non voler aceptar tal confili per non esser mai stà messi, ma ben acepte-ria li confini fono altre volte dati per comandamento dii Signor suo, et manda la lettera li scrive iti risposta. El qual sanzacho li replichò voler venir a meter li confini che messe Schander b«ssà per tutto marzo ; e li à risposto niuno anderà (ad) acetar confiti alcuno, fin non habi risposta da la Signoria nostra, pregandolo che ’l perlonga questo termine fin vien messo da la Signoria nostra. E però ricomanda a la Signoria ditta terra, che li populi è fidelissimi ; et manda alcune lettere aute da la Porta e dal cadì e subassì di Scutari di li confini haveano ; sichè, me-tendo questi confini, quella terra serà serata et etiam Antivari, e serà in libertà di turchi venir quando li piace fin su le porte di Dulzigno, lo qual è mal guardato e custodito per non aver il modo di trar un ducato. Pertanto, di tutto aspetta risposta come habi a far. Copia de una lettera dii magnifico Ferisbei sanzacho di Scutari, al conte e capitanio di Dulzigno. Da parte de mi Ferisbei sanzacho di Scutari et de 1’ Albania, a vui come mio conte et capitanio de Dulzigno, avisovi come, damò davanti andando io con lo segretario de la Signoria per meter li confini da Dulzigno, ha.vendo io trovati doi confini, l’uno in tempo di Schender bassà et l’altro in lem-