DE’ FATTI VENETI coltà in quella efpugnatione, haueua voluto sloggiare , e rf-*572 tirarfi, pcrfeueraife almeno in quel Porto, continuando àtenere in attedio 1* Armata Turchefca, già che poco tempo po-tea mancare, percoftrignerla, ònell’vno, ò nell’altro modo à perire. Ma nulla valeuano nè le preghiere, nè le ragioni, nè gli ¿limoli per rimuouere quel Prencipe dal deliberato. Oili-natamente volea partire, e già ftaua preparato per fpiegar le Vele, fe non veniua in quel punto à verificarti , che 1’ huma-ne rifolutioni fono qual foglia volubile a tutti gli accidenti . Capitò nel mezzo di quegl’ inftanti vn’ auuifo , che venticinque Galee Turchefche, tratte/i fuori del Canale , fi foffero au-uentate fopra Sapienza d’intorno à vna Naue Spagnuola, che veleggiaua da Corfù all’ Armata , e che già foffero per efpu-gnarla . Era .danno, era vergogna quella della Natione . Non ohlZìS potè foiferirla Don Giouanni, e nè meno gli "altri ; onde fen-fiMpeni*. za confujta> ò concerto, doue il bifogno per fe medefimo par-laua , &ordinaua, tutti ad vn tempo fortiron fuori del Por-vAf„>ata to di Nauarino , e fi (cagliarono contro le venticinque Galee •22? de’ nemici. Ma foniti, che furono , fcopr.iron lungi, che non viuWn. ^aueano con quelle fole da combattere . jbra vfeito del Canale anche lo ileflo Vluzzalì con altre feifanta , per traruiii iru foccorio . Allora Don Giouanni, efercitando il coraggio , fece capitar'vn' ordine al Proueditor Soranzo , che fi fpignefle col neruo delle Galee , da lui comandate , alla fronte di V-luzzalì , per attaccarlo , e combatterlo, prima di congiu-gnerfi con le venticinque , & al Proueditor Canale , & al Marcheie di Santa Croce , commife , che parimente contro di quelle fi auanzaflero , onde con due diuiiì , e ripartiti af-falti fi otteneliero fopra i nemici in vn tempo due Generali vittorie . Ma le venticinque , fubito , che feoprirono in Mari tgli fi re l’Armata Chriftiana , non fermaronfi ad attenderla ; Die-unuou. ronfl ajja £Uga ^ e cos'1 preft0 f che non più fù poiiibile , che di arriuarne vna fola , fopra di cui era il Sangiacco di Me-Cenìaptt' tellino , Nipote del già fieriilìmo Earbarofla , la quale più fi?" tarda dell’altre à lafciare la Naue aifalita , cadde in mano del Marchefe di^Santa Croce . Maggior valore non dimoftrò Vluzzalì . Dopo allargatoli dal Canale , e veduto àfoprau-uenirgli furiofo il Proueditor Soranzo , riuolfe anch’ egli con gran preftezza le prore , e ritornò fotto il Jdaftello al fuo eie- primo luogo s giunto , e colpito però di qualche tiro nell TfaNa. infeguimento . Fini il giorno col fine di quefti accidenti . Ri-tornò , e fi fermò la notte l’Armata à Nauarino, & al nuouo Sole