libro SESTO, 291 col fuo gran Nauilio, e Moroiini con le fue fortiífíme Galeaz- 1608 ze , perche la fortuna , che diuide con ì’acque l’inftabilità , fene contentali anch’Ella - Scoppiò vn giorno contra loro verfo Metelino vna così terribile procella , che , fe bene fi potettero chiamare quei fmifurati Nauili] , Caftelli per il " TcT Mare andanti , e nulla foggetti , nè agli vrti , nè agl’impe. t/L,-ti dell’onde , ad ogni modo rimafero guafti , e laceri di tal ^ Ja maniera , che appena dentro al Porto , doue finalmente fi ri-couerarono con gran fatica , poteuano reggerfi, hauendo,trà oli altri infortuni] , il Galeone perduto anche l’Ancora maggiore . Di quefto gran Vafcello fino fe ne compiacque alla_j fama il Rè de’ Turchi > Cosìcheintefo lo ftrapazzo della for-tuna , e lo fmarrimento dell’ Ancora , moftronne difgusto ne fece capitare al Belegno vn‘ altra in dono di non minoro qualità , e mandò à estìibirgli tutto il più , che poteua occorrergli , per rifarcire il Vaffeìlo , e le Galeazze ancora de’ patiti infulti . Ma poco fcorfe , cheparue allamedefima fortuna di tramifchiare le fue torbidezze anche nel mezzo alla_* placida calma , che godeua la República con quell’impero -Vrtòàcafo SilueftroQuerini, Sopracomito di vna Galea , vi-cino à Paxòin due Galeotte di Barbaria » che andauano infe- ¿Solfando i Mari . Vna gli fuggì veloce, ma l’altra afferratala, fe ne impoffefsòdopo vn’attroce combattimento, e conia morte di vna gran parte de’ Turchi, che v’eran fopra . Corfero immediate gl’intereffati con ecceifiue querelle alla Porta , e per diitruggere la loro imputatone di effere Pirati , inuentaro-no fcuie , che fopra que’Legni fi ritrouaflero pretiofiifimi regalli deftinati ali’ imperatore Acmet . La verità conuinceua-11 di falfi . Erano certamente Corfali , e tali fi haueuan’anco fatti credere , mentre , fubito fcoperto lungi il Querini , prima nafconderonfi dietro à certi fcogli, e poi rapidamente fi dierono alla fuga. Ad ogni modo fi cominciaua in Coftantinopoli à parlarne con alterata maniera , la qual’anco poteua torbolente-mente prorompere , fe la defterità di Simeone Contarmi , Bailo in quel tempo alla Porta , non vi s'interponeua tofto . Portò il fatto 5 refe la ragione , Studiò co’ doni di ageuolar la Giuftitia ; Superò alla fine di acquetare il tutto con promette di reftituirfi alla libertà gli ichiaui foprauuanzati dal ferro , e rettati viui al Sopracomito Querini nelle mani . , K.k 2 Era-