é?0 DE’ BA T T ! VENETI 1642 tent° accordar feto per quindeci giorni vna fofpenfione d’armi . Per più ancora muouerlo à rifolutiooe tale , oc-^¿TJ-eorfe allora vn molefto incontro à Roma tra i'Ambafciato« *■ re di Spagna , & vno , che vi comparfe per il nuouo Rè {su/rumi» ài Portogallo , in adempimento del termine d‘obbedienza TZlt confueto, Difcordi gli animi facili anche furono i difguiti. /ciafori di Vennero fopra le ttrade le loro famiglie alle mani , Porìoga/h ne rilieuò la peggio la Spagnuola, fomentata la Portoghese da quella di francia , che accorfeui in aiuto. lniorfe per ciò tra le natìoni vna grande infiammatione » la quale , fi come ne’corpi humani facilmente fi auuicina ai cuore , cofi anche in Roma i Barberini dubitandole » lì trouarono obligad ad vna precifa cura di fe medeiirni. Lrano trattatilo in efecutione del già deliberato ariuate^ nel Mantouano , le militie Venete , e le Horentine quelle per pattar* à Modona , quelle nella 1 ufignana , quando capitato Joro í’auuiío della lofpenfione per i quindeci giorni già accordata * conuennero fermare la marchia anch elle . Ma vna triegua cofi brieue veniua più a feruir di commodo , per meglio apprettar gl* incendij , che di tempo , per fopirii » Scqrgeyaniì più fempre ineuitabili , non meno per gli auanZamenti medefimi delle dette genti Venerane >. e fiorentine in fauore dei due Duchi , troppo op~ preiii s che per l’ambitione , e per lo fdegno de*Barberini . La fola fperanza rimatta dunque in quel timore, ch’è il vero mezzo > per aggiacciar gli eccedenti ardori, fi rifol-fe finalmente di porli al douere con lo ftabiliriì vn’Allean-cMari za , onde fi feguìtarono i congreiii dei due già nominati Se-trattuti di natoti co’Mimttri di Firenze , e Modona . Ma quando PtZl'pi. fono gli fpiriti j e gl’intereifi diiferenti , variano etiandio i Contigli Miraua il Duca dì Modona più alla guerra , che alla pace * Timori fuoi prefenti * rancori antichi di graui foderiti fpogli * forze proprie » per rinueftirfene, non battanti,non lafciauano , ch’egli facilmente abbandonale quella congiuntura j e che il rilchio,non mai riprenfibile nelle cofe grandi , gli toglieiìè il desiderio di entrar tubilo , come pro-poneua il Prencipe fuo Zio , nello Stato delia Chiefa per efperimentarui l^iua fortuna . La Republica all’incontro , che non afpiraua col fuo pio initiruto ad aggrandir’ il dominio , e che non per altro muo-ucuasi , che per intimorir* i Barberini , e neceilìtarii à non