242 DE FATTI VENETI, 1601 Ma troppo incancherifle nel male la rapacità , e l’ingordigia " Ferro, e fuoco , non femplici parole, benche reali, vi fi ri-cercauano , per ben guarirle ; poiché nè anche i rinouati, e vehementi comandi del Rè , che intimoriuano (blamente à 3JJE* vdirli , non che à difprezzarli , valfero à rimuouere le de-predationi de i Nauilij , e delle foltanze à poueri viandanti. Convenne la Republica farli finalmente la Giuiìitia , come fi fuol dire , con le proprie mani . Auanzò vn buon numero di Galee verfo quelle parti . Ve ne accompagnò due groffe fotto la (corta di Antonio Giuftiniani ; E pofteti tutte in con-tinua traccia de’ tritìi Coriali, andò loro fatto più d’vnavol* ta ^trouar^ » e di affondare , e di prendere tanti legni, che reilituirouo alla primiera libertà le nauigationi. Intanto, dopo la perdita diCaniffa fi ritrouòcoftrettol’imperatore à ricorrere più che mai per eftranei aiuti al Papa, & altri Prencipi contra l’inondationi de’ Turchi. Mandouui la Santità Sua vn’altra volta il Cardinal Nipote_j con ottomila Fanti pagati . Il Gran Duca di Tofcana , altri due mila 5 e vi ritornò in perfona il Duca di Mantoua corL, buon numero di Caualli , e Fanti . Aggiunte Cefare quelli coniiderabili rinforzi all’armi dell’Arciduca Ferdinando nella Croatia . Confignò à Matthias vn’altro Efercito d* Alemanni , e ammaflonne vn terzo Don Ferrante Gonzaga nell’ Vn-gheria Superiore. Occorfe fra quelli preparamenti in Belgrado la morte d’-Ibraim Bafcià , General de9 Turchi, il Duca di Mercurio , Luogotenente di Matthias , valfoli di quella opportunità , indino lanciofiì all àfsedio d’Alba Reale, e fé ne impadronì con mili. AlU R'*- tar (tratagema. Sopraggiunge colà iui a poco Afsam Vilìr con fettantamila Soldati, in buona parte però Colletitij . Ma, l’iifercito Im; periale , benche fofse di ioli ventimila , nulla temutolo , gli ^ affrontò , e lo combattè , e lo vinfe , con Pvccifione di lei mila Turchi , e di molti -Bafcià principali , onde auuilitofi Afsam , ritìroffi in Buda . L’Arciduca Ferdinando , il Cardinal Aldobrandino , il Duca di Mantoua , e gli altri feco , afpirando anch’eiii nelPiftefso tempo a fegnalarfi con qualche rileuante Imprefa , fcelfero di tentare il racquilto di Canif-(a . Vi li accamparono ; la lìrinfero ; l’afsaiirono , ma.# troppo incalzati finalmente dagli acuti freddi, furono coftret-ti a ritraruìfi , reftando morto da mal naturale l’Aldobran-dino.