i7é DE' FATTI VENETI 74 Nella Fiandra peggiorauano più tofto gli Spagnuoli. Si era i%tn- impofsefsato Don Federigo di Toledo di Haerlem, vna del-d,a' la maggior Città dell’ Olanda , e famofa per l’inuentione in efsa trouata delle Stampe. Altroue furono loro disfatti due grandi eferciti, per lo che, e per altri auuenuti. pefficni accidenti , richiamò il Rè Filippo alla Corte il Duca d’Alua , e fpedì in fua vece al comando di quell’ Armi, Don Lodouico Requefcn, gran Commendatore. Doueano , in vero , quefte Fiamminghe percofse obligare Don Giouanni follecitamente ad accorrerui, già che nel tempo della guerra contra i Turchi tanto lo haueuano sforzata-mente contefo à muoueriì . Ma quali , che fi fofse conchiufa la pace co* ribelli della Fiandra nel mecìefimotempo, chefta-bili la fua la Republica con l’Ottomano, impetrò licenza dal Rè fratello di portarli con tutta 1’ Armata in Africa , per rimettere nel Regno di Tunefi Amida, figliuolo del Rè Amu-T>on do- leafse, già fpogliatone da’ Turchi . Veleggiouuialla prima«» uJfrtJu apertura di Primauera, e trouata Tunefi abbandonata , fa-cernente fe ne impadronì 5 In vece di reftituire Amida in Se-un'K de , brauo , ed efpenmenrato Guerriero , afpirando à coronare fe fletto di quei Regno, e di Libia , e Barbaria, vi pofe vn di lui fratello, di nome Mehemet, altrettanto debole , e_» imperfetto ; Soggettoilo alla Monarchia della Spagna , e ritornò in Sicilia col vanto d' vn* infigne imprefa . Concitatoli altamente Sehno à tale auuifo , Ipinfe toilo colà in vendetta«, vna grande Armata , e Sinan Bafcià, che ne occupaua il Ge-Amafa neral comando , prima attaccata Tunefi , e pofeia la Golet-Vc7aerJ°ta » potfeduta pur’ella dagli Spagnuoli , ricuperolle amen-r,cupera. ^ tagliò crudelmente à pezzi il prefidio , e fortificati, e_, proueduti fufììcientemente i luoghi, fi partì da quei Liti di ritorno alla Forta. Auuicinatofi à Corfù, viaggiando, sbarcò a terra più Com-pra Corfù pagnie , che fi gittarono a feorrere , & a deuaftare 1’ lfola_» ; "^'"’''Ma gli habitanti, e le militie con gran brauura alTaiitele, ne vccifero in parte, ed obligarono Paltrefrettolofamente arim-fi&Zr barcarfi . Ciò non ottante (limarono bene que’ publici Rap-preientanti di mandare a Sinan il folito regallo , per fegno di non intorbidata amicitia ; e fe bene ricufollo con gran fdegno il Turco altero , nondimeno , eiTendofi inoltrato il Verno , n feguitò fenza di più il fuo cammino . Giunto a Coftantinopo-¿SSr ^ * ^euu' *ngr€ff° trionfante . Inchinatoli a Sèlino , prefen-togli la grande conquitta con molte douitiofe fpoglie , e qua- liti-