¿10 DE’ FATTI VENETI i^g.ta maniera il Caimecan della publica ragione , e del co* * mun’intereffe, che lo perfuafe à ragguagliar'al fuo Signore il cafo con la verità , e nella più dolce, e placida maniera . Ma era troppo infleffibile la fierezza , ed immenfa la iattanza di Amurath , perche fofferiife tra i lucidi Splendori del fuo grand'impero una minima ombra di fpianza-AwuZb, to neo . Precipitò ftraboccheuolmente nell’ira ; e per più eccitaruelo ancora , gli peruennero nello iìeffo tempo Arane relationi della Sultana Madre , e delle fauorite nel Serraglio , che in contrapofto delle dolci infinuationi del Caimecan , aggrauarono infinitamente il fucceflo, e la Maef-tà Ottomana , troppo deturpata. 11 primo sfogo .di quel barbaro fù , di violar la inuio-labile ragione delle genti . Commife al Caimecan medeiì-mo , che douefle far feguire , ienza indugio , l’arredo del Bailo , e tener1 il tutto in fequeftro fino à più feuere lue rifolutioni . Dall’arriuo all’efecutione del precetto non fi frapofe interualio . Chiamò il Turco all’vdienza il Bailo / pihn!! manifeftogli con dolore fa neceifitata iua obbedienza , e_, gl’intimò irrimiilìbilmente Parrefto . Parlò in gran modo centra i’ingiufia violenza l’olfefo Miniitro ; fi fpettorò proteso : ma il tutto indarno ; poiché ellendo i’ordine del Prencipe , come vna pietra lanciata , che non più hà rimedio , non potè Tefecutore, che replicargline il rincrefci* mento , e la feufa . Fermollo la notte appartatamente in fi’ vna iìanza , e la mattina feguente inuiollo con iìcura feor-S£Ìta *a vn priuato domicilio in Galata , con appoiìation di '*•” guardie $ Nel refìo laiciò libero , così lui in quel Luogo , come la fua famiglia, in Coftantinopoli rimalta , da ogn’ altro impedimento . Pochi giorni andarono , che già effen-do fiati nell’impeto primo fermati in quel Porto 1 Vafcel-Ji Veneti , quiui allora permanenti , crederono bene que’ Minifiri di reiìituirgli in libertà , dubbiando , che la con- ' tinuatione del Sequeltro potette obligar la Republica à far* anch’ella il medeiimo contra i Capitali , e le mercantie_, de’Turchi , che qui à Venetia fi ritrouarono con interru-tione del commercio , e pregiuditio pari dell’vna , e l’altra natione . Quefto rifleffo , e rifpetto ifteffo cagionò ìn-fieme , che i Corfali querelanti non interamente rimanef-fero contenti . Afpirauano con le loro infoienti richicfte à girar le tauole del giuoco in modo , che il punto caduto loro peiììmo fopra il Tauoliero » finalmente in ottimo vi fi con-