LIBRO DECIMO 47i na . Fece fpeditione in quel regno dell’ Abbate Scaglia-» 1 2 per fufctare gli Vgonoti , è fece , che fi tragitaife in_# B**#-lnghilterra , per maggiormente infiamar’ , & initigar nel-¡Ttr““a~ l’odio , e nei rifentimenti , quel Rè contro di Luigi. Non frani , ne anco quella fpeditione fenza effetto . Delibe- £1™" rò quella Maeftà vn’ armamento di trentamila Soldati , accioche partititi in tre corpi , aifaliifero da tre parti in«» vn’ifteflo tempo la Francia ; & Emanuele medeiimo , ben corrifpondendo dal canto fuo # promife di inuaderc la-» Prouenza »• e’I Delfinato ; efhibi foccoriì ai Duca diRho-an per la Linguadocca , è concertò con quello di Lorena , che doueife entrare armato anch’egli in quel Regno dalla parte fua . Mà più , che fi approntauano quelti generali mouimenti contra il Rè di Francia , meno concorrea-ui col fuo piacere il Senato Venetiano , ancorché l’accordo di Mònzone fotfe ftato à lui niente meno ingiuriofo , ed inconferente . Continuaua à dar luogo con auueduta^ prudenza al minor male . Preuedeua , che impediteli la_» Francia , l’Inghilterra , e gli altri Prencipi , già concertati , non più rimaneuano combattute , ne ingelofite 1’ armi degli Aultriaci , cofi che haurebbero maggiormente a loro voglia continouato à trionfare di quelle glorie , che^ già s’erano fatte loro di lunga mano confuete , è familia- . ri , Per ciò in vece di lafciarfi vincere dagli eccitamenti e dagli inulti ; per accompagnarfi con gli altri nelle con-uulfioni non ceiTaua dei più forti , e itringenti offici) , à oggetto di raiferenare i torbidi , e di adolcire in ogn’ vno D;%^, le amarezze ; fi come anco non mancauano le Prouincie_, vnite Ollandeiì di far lo ltefso per l’interefse corrifponden- ¿p* te medefimo. Ma trattanto , che il Duca di Sauoia andaua cercando di medicar le piaghe , c’hauea nel cvore , col portar da.» lontano l’armi nelle vifeere della Francia , s’erano i Com-mifsarij dei Prencipi di già ridotti nella Valtellina per l'ef- Cemmiir^ fettiuo adempimento degli accordati già conchiufi tra Icj rio i n V al-dette due Corone. La Rhetia cui fi oppofe , quanto più potè , anche con la fpeditione di vn’Ambafciatore in Francia . Hehietia_» proteftante ripugnouui parimente alla gagliarda ; e benche l’iilefso Ambaiciator Francefe , già capitato a Venctia , fi trasferisse colà in perfona, e fi affaticafse molto, per con-dur’, è l’vna e l'altra all’obbedienza dell’accordo , non potè