\ LIBRO SECONDO. 125 terno de gli animi , e perciò non è poffibileà dire quanto tutti gli fpiriti s* erano in vna fola contemplatiua deuotione_. , 1571 conuertiti , per baflantemente humiliariì * e render le domite gratie alla Diuina clemenza di vna tanta vittoria mifericor-diofamente conceduta . Conitipata troppo la gente , meno hauendo fpatio, per poter muouere le braccia , batterli il petto , baciar la terra , e moitrar’ anco in quelti atti efterni vn pieno riconofcimento di debito , fupplirono le lagrime cadenti copiofamente dagl’ occhi, pur in ciò à manifeltare all* occhio ciò , che comprendea già il Cielo entro al più profondo di quell’anime proftrate ; e quefìe furono le fante funtioni della mattina . Il dopo pranfo ridottoli il Senato , decretò 1’ Ifpofitione del Santiifcmo per quattro giornate in tutte le Chie-fe di Venetia , e dello Stato di Terra Ferma. Orationi, e prie-ghi vniuerfali in honore de’ martiri defonti nel combattimento . Abbondanti elemofine in loccorfo de’ poueri, e de’ luoghi Pij . La libertà à più prigioni ciuili, con altre moke, e molte pijiiìme dimoitrationi. Succeduta l’aJta Vittoria nel giorno fefìiuo, come s èdftto, D r di Santa Giuftina, fi perpetuò Ja commemoratione, decretan-dofi, che douefle ogn’ anno il Prencipe , e tuttoil Senato tras- Tempio Si ferirli alla vita di quel Sacro rempio , in honore, & in rin- £3L. grattamento continuo , e perpetuo verfo Í'eia udite intere etfìo-ni della medefima Santa , nel conferuato foliemmento di quella, e di tutta la República Chriitiana . Se n‘ eternò anche la memoria fopra vn’ improntata moneta con l’effiggk, e con lettere, fcrittele intorno, memor ero TVi iPST/Na iftliGO.£ per fegnalar’il merito del Giuitiniani, portatore del feliciiiìmo ííGJ,ut-auuifo, armollo il Senato dei fregio ìtimatuii no ii Caualiere. ZZ,Ca' Adempieronfi pofeia le parti, che iì conueniuano , politiche. Se ne portò à tutti li Prenci pi il ragguaglio ; e la fera if-itella con precisi officij a* loro Mmiftri , qui residenti . La-, mattina feguente folennizoifi l’allegrezza con pomposifsima«. proceifione d’intorno la Piazza , doue tutta la Città concor-fe . Le fette, i giuochi, le danze del giorno ; 1 fuochi di gio- Tví^e ia la fera 5 le ftrade più efpoiie, e correnti, tutte addobbate tia-dagli Arditi d’ Ori, d’Argenti, e di ricchiiUme Tapezzerie ; Le lampade, che fcaeciauano da tutti i luoghi l’ofcuriù delle notti , fecero ben comprendere , che , si come Venetia mo-itraua rifulgente in fe medesima , come in vn lucidofpecchio, Timmenfa grada impartitale pietofamente dal Cielo, cosi n’ era deuotiflìma conofcitrice, Nel