LIBRO PRIMO. 27 ogni modo Io ributtarono ancora gli aiTaliticon maggior bramirà , quanto 1* efperienza del giorno precedente haueua pur loro crefciuto j* animo , e 1* intrepidezza. Ciò diuenuto final- f , ^ mente a’ nemici vn documento , per alienerò da nuoui efpe-rimenti , fi gittarono all’ affedio * e fperarono , che il luogo /°ajTn,t°' già empiutoli di molta gente, non potette alimentari!à lungo. Così ferma ronfi per lo fpatio di dieci giorni, fe quando au-uedutifi , che 1* viti ma cofa , che il tempo confumi negl* ani* mi generofièlacoitanza , vi fi tolfero dinanzi ; riuolfero la dif-perata vittoria della Fortezza in barbari difertamenti * e ra- ef' pine per la Campagna > e con tale trionfo, rimbarcati, partirono da Tine , e fe ne andarono à Rodi. Succedeuano que- e iti emergenti nel mefe di Aprile, tempo appunto in cui fe ne *di' itaua la Veneta Armata inDalmatia à marcirii, e concimarli afpettando il Doria -, che fe le vnifce con la Spagnuola.* >* compatibile il di lei ritardo, e neceffarioattefo rinforzo, mentre andar doueafi per tanta lunghezza di Mare, e di pericoli à combatterne vna immenfa . Capitata à Turchi , ltando à Rodi, la notitia di quella tediofa dimora inimica 5 delle in1-fermità , e mortalità delie genti, e della durezza del Doria à muouerfi, fe già deliberato haueano di attaccar Cipri, quando anche 1‘ Armate Chriltiane fi foiTero trouate tutte infieme, e tutte pronte , per veleggiare à difenderlo ; fi peni! , quanto più arditamente il fecero , licuri di non incontrami minimo contralto. Già configliati , e già rifoluti , fi tratterà alla Fi* nica , vicino al Golfo di Satelià V e quiui trouate a Ile ftito tutte le militie, che doueuano fopra l’Armata imbarcarli, le riceuerono, con quelle eltreme forze inca minandoli verfo il %roTfo Regno. “ Giace egli in Ifola nell’ vltimo feno del Mediterraneo * Hi il Mare d’ Egitto à Mezzo giorno; Quello della Cilicia a Set- i}lde!r tentrione ; la Soria all* Oriente ; & all’Occidente Panfilia- Si eltende di lunghezza per ducento miglia , fettanta per larghezza , e di circuito lettecento . Ripartiuafi in dieci Contrade , afliliite tutte da vna picciola Città ; fei dalla parte di mezzo giorno * Baffo , Andinia , Limilfa , Salina, Mera-ro , e Maffera ; Quattro verfo il Settentrione, e lontane affai da’ Monti, Mulioc * Paudagnes , Canina , eCarpaiTa; nelfuna però ballante per refiftere à vn nemico aifalto ; e tutte j come accelforie , e dipendènti dalla fortuna delle altro due Famagolta, eNicosìa, giàdettefi, le principali. L’aria dolce rendeala di piante, e di biade vbertofa» e fertile. Pro« ducea