LIBRO QV1NTODECIMO. 677 ca à partire di Firenze , e condurli perfonalmente a SanJ Quirico , per dar calore à maneggi .. li Duca di Modona, Ua%gì& che hauea Tempre tentata la Republica di aifiilenze , per^"-rìfarcirfi in quella congiuntura torbida con la guerra di quelle perdite della Caia , che non hauea fperanza di ottenere con la pace , contento® in ogni modo anch’egli di mandami Fuluio Tcfti in fuo Miniiìro. Andouui parimente per la Frància Monfjgnore di Lione ; e la Republica , più per non eiferui creduta aliena , che per ifperanza di alcun buon’eiito , commiie ad Angelo Corraro Caualiere , che era Proueditore della gente fua , già pattata nel Mo~ dii or e delti donefe , che doueffe anch’ei trasferirmi! . Dopo varij , eij ^ Pò fpedit’n difficili negotiati , inuiò alla fine il Cardinal Spada vn Ìog-alCong'ir* getto efprelio al Duca Odoardo con final’eshibitione. Di deportarli Caflro in mano del Duca di Aìodona , perche nel tempo r / • t j rr ' f ■ J r a- Ir * ' j r di meli jet lo douejje a lui meaejimo rejtituire s obligato pero a -demolì- spada. re i Forti , che haueaui nuouamcnte eretti ? Sgombrar la Piazza d'ogni flraordinaria, proni [ione ; affigliar le rendite à Alanti fi i per i loro douuti li rimborfi , -e ritirar fi con l'armi fa e , e con quelle d$ Prencipi Confederati dal dominio della Chiefa. Sopra cofa già eshibita non ha più l’eshibitore autorità. Per ciò non hauendo più facoltà il Cardinale di alterare li già eshibiti , e mandati Capitoli al Duca Odoardo , reputò ciafcuno di già conchiufa per cofa certa la pace . Ma non v’è fermezza , doue TintereiTe ondeggia ; nè ordine , doue manca il merito. Quando fi fuppoie fiche doueffe in ogni modo il Cardinale fottoferiuere al di lui raedefimo propoito , e fìabilito , negò afloìutamente di farlo, fe non vi precedeua vna fofpenlione d’armi per cinque fole gior- u*zanate affine di togliere al Mondo .{’occafion di credere , che7”"' non l’indulgenza , ed il Zelo del Pontefice , ma la cofter-natione , e’I timore , Io conduceife al depoiito , e alla re-ititutione al Duca di Caitro , e Àlont’aito . Troppo tfra-na quella nouità , non fi potè darle meno titolo di mendicato preteito . Vna fola difefa parea , che il Cardinale^ potette in fua difcolpa addarne ; il poco tempo della ricercata fofpenlione. Ma in graui cali più , ch'egli è riiìret-to , e tolto termina , pare , che più neceffiti à qualche altra aggiunta . Fatto il primo patto haurebbe certamente il Cardinale ricercato il fecondo , ed il terzo ancora di nuo-ue proroghe fotto alcun pretefìo ; e£l Duca già ridotto in eitreme an&uftie di viueri , e niente meno di foldati , che Àaaaaaa ha-