LIBRO SETTIMO.
 ne i'-* 'T^ìs Atotu fiine dtp . Che altro tutta <v4tA non volendotù per intera-minte ditoja giujla promejja » ei ratificata più vjlte dà gran Prencipi ; nè altro ricercando l’efecutions- mefàfimo f che il gafligo , e'l diffipamento di gente prodìttonx , e •'vile , afficuranafì 9 chelo fiefso pietojo ¿elo , c'hauea potuta per,'undere il Senato a. contrauenire al fuo ferurgio , e dalla fna ragione , far ¿fa ¡ÌAto et ¡audio valido ifirumento ^ per mttouere , e' per condurre L’Arciduca Ferdinando all’adempimento di quanto per tanti nfpetti era tenuto di adempire.	#.	,	•
   Lettofi nel Collegio à predetti Miniitri Spagnuoli , & al Nuncio del Papa l’officio, ne dimotlrarono contentezza eftre-ma . Subito ne auuiíarono i lor Signori , e Manriquez , che s era condotto per quello folo affare à Venetia ritornò’ à Milano .
   Predò immediate la República l’effetto al prometto, & ordinò al Campo , &.al Generale Barbarigo , che incontanente fi ritiraflero le batterie , e tutte Tarmi in conueniente diitan-za da Gradifca ; e così pur’anco rimafe efeguito ; Cosi andò Tefercito à Mariano, e così ; dopo circa 50 giorni di attedio , c di a fialti , follei^atafi ia Fortezza da forami trauagli, fi (però , che con la pruoua di vna tanta più fincerità, e con pochi £mili eiempli d’vn Prencipe , che per defiderio di pace , nel punto di trafiggere il nemico , rallqitLda fe fletto il colpo, il doueíTe tofto godere d’vna pieni ragione , e di vn fegnalato merito ¡ „ ,	«.-.-.a V. •. = .
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Jl Fine del Settimo Librtl