5!H Mcci.rcm. UICEUBHE. nostra. Item, zcrcba a mandar danari a Rimino, non hanno, et il pagador manderà li conti di brieve ; et etiam il Manfron li rese li ducati 5U0. Item, di novo hanno la rocha di Forlì si tien per Valentino e trava .a la terra ; el Belpiero dal Monte era ito a Fiorenza, e si dice etiam vi va Chiriacho ; sichè ’l signor Antonio Maria Ordelapho rimarà a mal partito. Dì Padoa, di domino Piero Par ozi episcopo. Zercha il far di l’abadessa di San Marco etc. Scrive mal di una Lenguaza, qual alcuni citadini la voleno far etc. per via dii legato; et fo mandato a dir al legato di questo. Di quel carzerato a requisìtion dii papa, nominato Batista Eufrero da l'ermo, al principe. Prega sia chavato. Fo mandato a dir al legalo, 280 qual pregò si aspetasse lettere di Roma. Da poi disnar, fn Pregadi, et potissimum per li Lipomani ; e domente si lexe le lettere, inirò Consejo di X e stè pocho. Vi fu el Colegio, et credo fusse scrfpto a 1’ orator a Roma. Et poi veneno sier Polo Contarini capo di creditori e altri, dicendo non aver li soi avochati; et li fo di) termine. Fu posto, per tutto il Colegio, luor licentia di proveder e acrescer a sier Mattio Dandolo orator nostro in Franza, perchè à speso dii suo, come fu fato a sier Domenego Trivixan el cavalier, e sier Hironimo Donado dotor etc. Ave 34 di no, e fu preso. Et poi, per li dilli, fu posto darli de ccetero a raxon di ducali 150 al mexe, et il Colegio possi etiam dii passado darli quanto arà spexo, non exce-dando però li ducati 150. Ave 36 di no, e fu presa. E nota, sier Antonio Trun, per esser contra le leze, andò in cheba et non vi volse esser a ditta parte, ni etiam contrariarla, atento il prelato oralor si portava ben, et era bon vi slesse. Fu posto, per nui ai ordeni, non vi era el Contarini, la parte di Eugenio fo canzeliero dii zener;;l Pexaro, darli il castello di San Mareho su l’ixola di Corfù, qual si suol dar per li bayli, a ducati 4 al mexe eie,, ut in ea. Ave 32 di no. 3 non sincere, !)8 ili sì, el fu presa ; e poi ringratiar Dio e nu. Fu posto, per li consieri, sier Alvixe da Molili savio dii Consejo, e li savj a terra ferma e ordeni, dar la scrivania di Candia, qual vacha per il cassar di Aguslin Colona, a Nicolò da cha’ Molhoneo; et sier Marco Bolani savio dii Consejo et io Marin Sanudo savio a ordeni, prendessemo ia ditta si facesse per la quarantia, come voi le leze. Or li altri si tolse zoso. Andò la nostra parte; ave 9 di no,‘il resto di la parte. Fu posto, per tutto il Colegio, la gralia di sier Andrea Badoer di aver quel scojo a Vegia per livello a ducati 70 a l’anno etc. ut in parte. Fo ba-lotà do volte; non ave il numero, pocho li nianchò, perchè voi li quatro quinti. Fu posto per sier Domenego Bolani consier, li savj del Consejo e terra ferma iterimi, che sia fati boni due. 78 speseno sier Piero Marcello e sier Zorzi Emo andono a portar il baston dii capitanio al mar chexe di Mantoa, per il menar con loro molti zenthi-lomeni nostri etc. Ave la prima volta 3 non sincere, 63 di no, 75 di sì. Iterum, 61 di no, 81 di sì, et non fu preso alcuna cossa, perchè voi i 4 quinti. Fu balolà prima il lector in loco di Zorzi Valla, el non era niun concorrente. Ave 130 di sì, 10 di no, et si dete cussi in nota come dirò di soto. D. Hironimus Foroliviensis doctor, qui et Roma et'Pcrusii publice professus est, de statu nostro optime meritus cum esset apud apo-slolicum legatimi in Hongaria. Di Candia, di sier Alvixe Venier capitanio e vice ducha, di 23 octobrio. Come è morto sier Bortolo di Prandi canzelier de lì, et però à electo uno Bernardin Burgondio citadin veneto, qual li nobeli e feudali lo voleno. Prega sia confirmato. È do lettere di ditti nobeli, sotoserita da alcuni è feudali, in consonantia. Tamen, è contra le leze. Et fo terminato farlo per gran Consejo; sichè arà padellila. A dì 23 dezembrio. In Colegio. Vene sier Marco Antonio Loredan venuto podestà et capitanio di Trevixo, vestito di scartato, in loco dii qual è andato sier Zuan Zantani ; et referì 3 cosse, dii stado, di danari e di la juslic.ia ; aricordò alcune cosse. E fo scri-pto a Trevixo dovesse far ; e fo laudato dal principe. Vene il legato, solicilaudo si rispondi al brieve dete per domino Antonio Grimani fosse realdito da li avogadori, et usò molte parole. El principe li rispose si conseglieria. Vene l’orator yspano. Dimandò si nulla era di novo di Valentino ; et si era vero fusse relento quel di caxa dii Cardinal Michiel. El principe li disse era per lettere particular, qual è da Coloralo; e che ’l so’ cuogo scampò ; ma che l’ha lato assa’ mali, maxime amazar so fradelo; et che ’l Cardinal Borgia a la morte lo disse, era con esso Valentino solo quando li saltò in gropa e li tagliò la gola. E 1’ orator disse quando l’amazò suo cugnado; che fo grandissima cossa. l’oi ringratiò di l’aviso che li oratori yspani 280’