LIBRO TERZODECIMO: ¿2; to I terminando , potè dirli , pari, In Fiandra fcàmbieuoli ✓ g pure furono le perdite , e gli acquilìi degli Spagnuoli , eEtJìae\ degli Olandefi , A* confini della Spagna portatoli con buon’ efercito il Prencipe di Condè attediò Erettamente Fontera* bia ; ma affaliti da vn efercito Spagnuolo , rimafe quali interamente disfatto . Nella Germania , il Vaimar General Suedefe , già refofi pottettore di gran parte dell’Alfa-tia , e afpirando à farfene Prencipe , occupò Brifach : e nella Pomerania parimente gli Suedefi più Fortezze prefero, All’incontro Carlo , figliuolo del già Conte Palatino , già flato eletto col fauore de’ medefimi Suizzefi in Rè di Bohemia , fù diftrutto dal Conte d’Asfelt . JNettun Cieio di Prencipato però più rifpjendente in quello tempo di quello di Francia con la fucceduta nafcita nel giorno cin- Na/cita tifi que fettembre del Prencipe Delfino , dopo attefofì, e fof-pirato per molti anni , e fi poteua dire , quafi allatto cadutane la Speranza $ Sorto qual Sole , che dopo vna lunga ofcurità , non meno illumina di ciò, che rallegra l’Vni-uerfo, Alfatia quel fplendor di pace , che godea la Republi-ca da qualche tempo , hora corfe rifchio d’effere dalla torbida Ottomana . L’vna tenebrofamente offufcata . Reggea barbaramente quel grande Impero Amurath , il quarto . Colìui arrogantemente (limando improprie , & indegne bnprefi del delia fua fublime grandezza , le ordinarie Imprefe , s’eraTurco' già perfonalmente Indotto con vafto efercito , in Perlia., ; m? ma tentato , nè fortitogli di prender Babilonia , calcaua , e calpeftaua quegl’ ampiifimi deferti . Benche immenfo il potere , tuttauolta hauendo fuifcerate le Prouincie , e i Regni di trecentomila combattenti , che formauano l'efer-cito , condotto feco , mandò prima del fuo partire da Co-flantinopoli vn’ordine à Corfali d*Africa , di trasferirli co* loro legni nelPArcipelago , per conferuar liberi , e netti que'Mari da infulti . Allettiteli per ciò da coloro fedeci Galee , ò Galeotte , che foflero , mezzo di Tunifi , ej mezze d’Algeri , fi pofero in cammino verfo T Arcipelago. Ma non amano i rapaci genij di hauer cura , che non venga l’altrui rapito , mentre penfan’elli fempre di rapire , lntefolì da loro viaggiando , che l’Armata Veneta s* era allora portata , e tratteneafi in Candia , non più curarono di guardar’ i Mari . Lafciarono TArcipelago in dif* Corfal.^ parte , e calarono con accida fretta nell’Adriatico . Quiui ^V'L appro-