LIBRO D V O D E C I M O ; *77 peruenir del fuo , haurebbe feruito al Feria » & agli Spa* gnuoli di mendicato pretefto à nuoue recidiue d* armi * Rifpofe all* Ambafciatore di Francia , che in ogni occafio-ne di nouità , per cui fi potette alterare la conchiufa pace ; moleftar* il Duca , ed inquitar con rinouati trauagli P Ita lia , farebbe tìata la República della Tua folita prontezza , e coitanza , Rifpofte tali , benche fodero di tutta conuenienza,non conueniuan però co’bifogni vrgentilfimi del Duca , i quali non ammetteuano indugio , nè fodisfaceu*-r.o à Luigi, che ne tenea la premura , e 1* interefte pari « Fece la Maeftà fua vn’altra fpeditione à Venetia di vn_# più riguardeuole perfonaggio . Mandouui il Thoiras , che ggf3* con più infiftenze del primo , quanto era più accreditato vn Marefcial di Francia , dille , ftrinie , pregò il Senato à non permettere »dopo hauere rifeattato il Duca da ca-famitoh precipiti) , che derelitto » abbandonato, e inerme vi ricadeife j Che haurebbe la fua debolezza inuitato à of-fenderlo anche gli difapplicati , non che queHi , che n£_» cercauano anfiofamente i’occafioni ; e quando in ogni modo trafcoreife alcuno in qualche ilrauaganza , promettea , che haurebbe affunta anche il Rè Luigi , con la República infierne , la principal parte ¿ rifoluto , e preparato effondo à ricalcar’in perfona , e con grand'efercito l’Alpi , e volar’in foccorfo dei Duca ; de’ Prcncipi , e della Pro-uincia , per faluar’effa , e ciafcheduno da nuoui duri gioghi di feruitù . MotTe molto il Thoiras quello Gouerno col ¿¿S* fuo ftimato , e vehemente difeorfo , ma non potè peròw perfuaderlo à renderlo contento appieno di effettiue , feoperte fpeditioni di militie , gelofo ancora di preftar’ , e di fuggerir materia à fufeitamenti di fiamme , e d'incendi] . Col deiìderio perciò di non lafciat; quel Prencipe in abbandono , e infierne di non feontentar la Francia , fce[- Cau.iUf>r fe vn partita faggio , e circonfpetta . Diede CommilTìone uPerò-al General' Erizzo di sbandar qualche numero di gente , perche libera, e di fua propria volontà poteife tacimente, è lungi da’forpetti, andar’à rimetterli fotto Tlnfegne , & agli Itipendij del Duca . Ma fi conobbe pretto,che non potea ciò bafieuolmente fup-plire à que’gran bifogni, & alle trame , & ai penfieri, non mai difmeifi dei Gouernator di Milano \ Penfaua egli ad ogn’ altra cofa . che à difarmarfi , e trà le medefime ar* l'^L7n nu andaua blandeado # e Mingando il Duca^ con larghe Yyyyy pro-