LIBRO SEST0DECIMO. 705 ualli Tedefchi , fcorfe , depredò , e fpauentò da tutte le * parti il diftretto , coi! che il Luogo di Bazano gli apri vo-lontariamente le Porte . Non era meno entrata la paura nella Città iftetta di Bologna • che nei Popoli della Campagna . Già liberamente , e fenza impedimento fi faceatu ^ • vedere le confederate militìe fino fotto le muraglie, emol- no (atto Uo-tO fperauano , che tra il terrore , e le male inclinationi /^'”‘ vi fi fendile qualche rimarcabile accidente , benche vi fi' foife introdotto Codrè co'vn Reggimento di Fanteria , e che il Cardinal1 Antonio da *Caftel Franco tentale con falde promeffe di conferuarui coftanti , e fedeli i natiui. Nello fletto tempo anche in Mare fodisfaceua la P„epu- Armata Vt blica alle fue parti . Hauea in oltre alle cole , di fopra_, narrate , fatto calar’in Golfo con noue Galee fottili, e due grotte à fcorfeggiar per le riuiere di Romagna il Proùecfi- * tor delT Armata . Vn difaltro però fuccedetteui che fe ben parue priuato , fi potè dire nondimeno publico , eifendo la vita de’buoni Cittadini publico capitale dell a Patria. In pattando il Proueditore dirimpètto alla Fortezza di Siuiga-glia , andò vna Cannonata dalle muraglie à colpire Toma- io Contarmi , Goucrnatore di Galeazza , giouine d’anni j t.trini vecifo e di vna efpettatione corrifpondente all’altezza del lignag-gio , fpacandolo miferamente a trauerfo. ***'• Nell’acque di Goro , c d’intorno a quelle parti Sebaftian sw.av. Veniero , ch’era fucceduto al Proueditor Delfino , cadutonitr^Gor* già indifpofto , non era difsimile da valorofi gefti del Pre-decettore. Dubbiofo che potefsero i nemici pafsar con qualche iòpralafso il fiume , fello pafsar’egli alle fue truppe ìEf/ueIm^ le quali prefero Cologna > di trecento Fanti nouanta ne_j vccifero ; cinquanta' ne fecero prigioni , & arfero da fondamenti la Terra . Anche il Gran Duca in Tofcana tene-. ua fermo à Caftiglione del Lago Tefercito , in numero di ottomila Fanti , e di mille quattrocento Caualli, con trdn-%2>nTo' ta pezzi di artiglieria . Spauentaua Perugia con Don Taddeo, che v’era dentro; nè il Sauelli con tutto il fuo Campo dimoftraua maggior coraggio , che di tratteneuiii al coperto fotto le muraglie . A quello peiiimo fegno fi ri-trouauano le cofe de’Barberini . Veniua loro calpeitato , e diftrutto il Bolognefe . Staua in gran forfè la Città mede-iima , e à tanta eftremità , erano Tarmi [fue precipitare , che quafi pareano , per cofi dire obbedienti , e rifpettofe_, verfo le Confederate mimiche . Ma eisendo il tempo fere- Hhhhhhh no