935. MCCCCCIV, MARZO. 93G para 905. Item, con fiorentini vien charezali e convicinano ben. Item, di le forteze di la Valle non scrive, per non aver potuto andar per li mali tem-454 ‘ pi etc. Da poi disnar, fo Pregadi et. vene le infrascate lettere : Di Roma, di l’orator, di 24. Come eri sera vene a lui uno nontio dii Cardinal Ascanio, videlicet Gabrieleto suo ; et scrive coloquj abuti zercha le trie-ve fate a danni di la Signoria, e però saria bon la Signoria lenisse Ascanio, e veria a Venetia. Non sa dove ricorer. 11 roy li à tolto l’intrade. Vive di la canzelaria, eli’ è minimum quid; et voria mandar uno suo a la Signoria per tratar dii vescoa’ di Cremona, e non saria suspeto al roy, per averla zà principiata per mezo di soa majestà. Esso orator li rispose saviamente, et clic il mandar forsi saria causa di alterar il roy. Dii ditto, di 25. Come in capella dii papa nulla è stà di novo, solum rasonato di le Ireve. E li ma-livoli dicono tutto conira la Signoria nostra. Poi parlò al Cardinal di Napoli ; scrive coloquj abuti, che il papa si duol di tal trieve non esser stà nominato havendole persuase; e intese da lui che ’l papa mandò 1’ orator in Franza per tratar parenta’ di la Da dii papa nel fio dii ducha di Lorena, e però persuadeva il venir dii ducha di Lorena in reame. Dii ditto, di 26. Come è stato da lui uno segretario dii ducha di Urbin, a dirli eri seni il papa fo col ducha, e coloqui abuti. Il papa si doleva la Signoria non li havia risposto, e li malivoli cargava la Signoria ; e lui ducha scusò la Signoria per il carlevar, e si convien far consultamente risposta e col senato, adeo il papa rimase satisfate; e domino Gabriel da Fan secretario dii papa, fa ben l’olìcio per la Signoria nostra. Item, domino Costantin Amiti orator cesareo, è venuto eri sera secrete, perchè voi intrar con pompa. Item, eri intrò li 1"2 oratori ze-noesi con pompa el assa’ honorati dii papa. 11 ducila Valentino sta pur a Hostia ; et di Romagna nulla si sente di le roche etc. Dii ditto, di 27. Come eri sera, ricevute tre leltere di la Signoria nostra di 18,20 et “2*2, andò in castello dal papa ; trovò era mirato in signatura e siete fin hore 19. E iterum, da poi disnar, non potè per aver dilla audientia al signor Constanlino Cominato preditto e li do altri oratori cesarei ; el qual va secreto, aspeta li soi chariazi zonzino. Cercherà intender quello l’arà exposto. Item, è lettere dii re di Franza al papa, che lo exorta a far liga con fiorentini, senesi, bolognesi, Ferara e Mantoa. Item, il papa achareza molto fiorentini, el manda orator in Spagna lo episcopo di Pazi, qual vene con il prothono-liirio Caponi oratori a darli 1’ ubidientia e do altri. E questi do fin hora è stati oratori qui per fiorentini. Sichè il papa se difida molto di la Signoria nostra. Item, domino Mariano, va orator al re di romani, si parte fra 3 zorni; sichè il papa nihil reliquit intentatimi contra la Signoria noslra, e si lasseria condanar a tulio per far la volontà soa. 455 Relerite sier Piingrati Zustignan, venuto capita-tanio di le galie di Alexandria, vestilo di scarlato, e laudò li patroni ; et per il principe fo laudato. Et poi leto le lettere, fu posto per nui savj a i ordeni lassarli a ditti patroni quello restano dar a 1’ arsenal per l’incanto e mendi, et che li noli siano soi. Andò la piirte, cazadi li parenti ; ma prima tutti Ire fono provadi e rimaseno, videlicet sier Alvise Loredan qu. sier Mathio, sier Benetlo Erizo qu. sier Francesco, sier Daniel Contarini di sier Alvixe. Or andò la parte : ave uno non sinceri, 37 di no, 105 de sì. E perché la voi li tre quarti, iterum l’ave .... non sinceri, 44 di no, 110 de sì, et nihil captimi. Anderà un’ altro Consejo. Fu posto, per nui ai ordeni, di diir il scontro di la camera di Cataro a Stefano Segoni etc., ut in parte, et la prima volta non ave il numero. Iterum balotada, avo 14 di no et 68 de sì e fu presa ; e poi ringratiar ldio e mi. Est opus pium et lo merita assa’ multis rationibus. Fu posto per loro savj, poi leto quanto dimandava cl capitanio di le fantarie, videlicet che luì sia quello cassi li fanti di le compagnie; item, in tempo di guerra lui sia el primo a far li 500 provisionati ; item, habi homeni d’arme 50 et ili tempo di guerra 100, e confirmà la soa provisione. Ave 9 di no. Fu posto per io Marin Sanudo et sier Marco Landò savj a i ordeni, avanti il lezer di le lettere, che, in loco di sier Zuan Contarini non poi provar patron in barella, sia messo sier Borlholamio Contarini qu. sier Marco, con quella carata etc. Ave ”22 di no, et fu presa. E cussi serate le polize, ogi fo provado tutti do li patroni, videlicet sier Borlholamio Contarini el sier Zuan di Garzoni di sier Marin procurator. Fu fato il scurtinio di 1’ orator in Franza con pena, et niun non passò, ergo 3 volte è stà fato e niun non passò. Electo orator in Franza, niun non passò. 9. Sier Marco Lipomano el cavalier, è di Pregadi..........67