L I B R. O SETÌTIMO. 321 egli con quefìe forme maneggiando Tarmi, proponendo parti- 1613 ti, e fofpendendo , e adormentando artificiofamente i Prenci-pi , teneuaconlaRep. vno itile contrario, e difcordànte in tutto. Profettauano feco vn’aìto disgultoper lemandatemilitieà Mantoua , ne ceffaua di manifelìarlo , e di apertamente dolertene con Vicenzo Guflòni , che gli era Ambafciatore ap-preiso . Tanto alla fine vn giorno accremente lamentofsene , che riceuutolo il Gufsoni per vna tacita licenza', e fcrittone °c^,fa al Senato , fuglicommefso , che fubitolo compiacefse, onde p*r“ ’ ne preie congedo , e ritornò alla Patria • Così più fempre inafprendofì rigorofamente le cofe , e già icorgendofi chiaro , che douea finalmente ogni ragione deciderli con Tarmi , deliberò anche la Repub. di opportunamente raccoglierne. Ammafsò 5.mila Fanti trà Italiani, Albanefi, e Corfi . Rinforzò i preiìdij alle fue Città con militie diGerni- / ; _ de, eitratte dal fuo proprio fiato - Elefse Generale in Terra., ferma, Antonio Priuli, Caualiere , e Procuratore di S.Marco, e ddiinò Proueditorì citraordinarij , Pietro Bondimiero , ?u> Crema, Marco Bragadino , a ikrgomo , FrancefcoMolino , in Afola, e Agoitino Michele , agli Orzi nuoui. Ma intanto , che và la Repub. prouedendofi di' tal modo in terra , ecco gli Vfcocchi , già fcacciati da Segna , ih con' formiti de’ patti iìabiliti , con l’imperatore, e i’Arciduca , preIto ritornati à ripatriarui , ed à fermarci nuouamente il v piede , fenza faperli dei modo *, nè con quale afsenfo ; JKc-coli à trarfi fuori più incrudeliti , che mai , per vendica rii 7£h!' delle già patite fciagure , e disfacimenti ; Et eccoli à fcorrc-re il Veneto non meno , che TOttomano dominio , bottinando, efiirpando, e mandando il tutto a ferro , e fuoco v Non ii fodisfecero nè meno di tanto . Alleitirono dodeci Fuite , e con efse fpintifi in corfo ad infettare il Mare , e Nauilij , fi condufsero , e sbarcarono trà le vicinanze di Cartel Nuouo , doue fparfero generali incendij , menando in fchiauitù più di cento di quegl’ infelici habitanti . Sentiifì quelti nuoui barbari eccelli dai Generale 'di allora in Dalnntia, Filippo Paf-qualigo.. : ‘ nòr ib a Molto amareggiofii, che coDtra la fede promefsa , e ratificata da vn' Imperatore , e da Vn’ Arciduca , fi fofseroan-cora ricouerati in Segna gl’ Vfcocchi , e temerariamente ancora vfcitiui à trauaghar'in Mare , e in Terra , Nulla ne ritardò la vendetta . *' !-b •; ■! -A • Oo o Chi a- 1