294 D E’ t A T T J VENETI. j6q8 Ambafciata ; rinuncicela al SucceiTorc , Giouanni Moceftigo» Va<ì™L e ritornando alla Patria 9 lafciò indecifo per anco il negotio* bKom*à Ripjghonne il filo il nuouo Ambafciatore . Andò inueftigan-do anch’egli alcun mezzo termine ,* ed vno finalmente ne af-ch.conc, fotigliò , che propofto prima ai Senato , gli piacque; difcor-oaiim-io a[ Pontefice s parimente lo aggradì 5 nè meno fù rincrefce-uole à medefimi Camaldoleniì , Fù il partito . Cheriuocata-fi da Sua Santità la già fatta Elettione del Nipote , conferifTe juMa't vecc TAbbatia à Matteo Priuli , figliuolo di Antonio, che utpri»n p0j Doge , e pofsedeua per le degne fue qualità tutti i re-quifiti ; con obligo di corrifpondere al Nipote medefimo ducati cinquemila dì penfione all’ anno , & il Pontefice , di affienare à Monaci vna conueniente rendita , per celebrami li Diuini Officij ; Con che hebbe il fuo termine anco quella differenza . Finita , ch’ella fù appena , altra ne fopra&giunfe alla Beatitudine Sua col Rè d’Inghilterra , più difaftrofa , e molefta affai , quanto rileuaua molto più alla Santa Sede Apoiìolica la feparatione à lei d’vn Regno , che l’elettione di vna fc[Triplice Abbatia più in vno , che in altro foggetto. Dopo preferuatofi quel Rè da gran macchinationi contrae Ja fua vita , e dopo perfettamente rafsetato all’obbedienza-» tutto il fuo Reame, volle, che nel giuramennto difedeltà s’in-ferifsero parole di gran tenore, e miftero. Si fè confefsare l’vnico riuerito , e riconofciuto Signore^ dì tutto il Regno , e di tutti gli Stati alla iua Corona fog-getti , intendendo fpecialmente efclufa, recifa , e abborrita l’autorità de Pontefici nè obligato alcun fuo fuddito à cono- * fcerla , e curarla punto - Paolo fe ne conturbò altamente ; e 7Z. ' procurandone in parte rimedio, pafsò à publicare vn’Editto efortatorio a quelli , che fi conferuauano per anco fedeli of-feruanti della Cattolica Romana Chiefa , ed eccitolli a non_, fi muouere , nè di Religione , nè d’anima per qual fi voglia^, , minaccia di rigorofo gaftigo , fofse intimato, e proteftato loro da qualunque poteilà. , Xiiro del Fluttuauano per tanto molti trà il timore della cofcienza , publicar e del Prencipe , quando comparì alle ftampe vn Libro , for-Mjaf. mato dalla ftefsa Maeftà del Rè , ed a cui poi rifpoie il Cardinale Belarminio * Lo intitolò . Apologia prò iuramento fi-delitatis ; difendendo in efso lafouranità afsoluta , & ^dipendente de’ Prencipi nei fuoi loro Stati , e fopra i l°r0 Pr(> prij Vafsalli , e vantandolo vn’interefsc comune , ne mandò