895 MCCCCCIV, FEBBRAIO. prega li sia mandà danari da fabrichar, e in hoc interim ordinar li sia mandalo do galie, perchè quelle zurme ajuterà la fabricha. Quelli di l’ixola è ruinati per le continue pioze, e tutte le semenze haveano seminate sono buUte via ; però si fazi provisione. I)i sier Donado Moro castelan a la Zefa-. Ionia, date a dì 30 novembrio. Come quella compagnia, tutti italiani, sono scalzi, nudi etc. ; et in mexi ti hanno tochato una paga, la qual fo di formento trato di quella ixola di Santa Maura, che li mandò il zeneral. Or el proveditor nuovo dii suo li dete lire 9 per uno; hora non ponno più star, e turchi, in una note, da Santa Maura over da Castel Turnese poi venir lì; e però si mandi e danari e ancora 25 compagni italiani. Item, quella forteza è mollo debole da la parte di levante ver San Francesco, dove fu ruinala per le nostre artelarie al tempo de l’aquisto. Item, non ha vituarie di alcuna sorte, nè artilarie, e 434 pochissime monition. Da Cataro, di sier Hironimo Foscarini re-ctor e proveditor, di 29 zener. Come, ogi terzo zorno, zonse lo emin di Castelnovo da Ragusi, juxta i mandati, per i sali de Risano. Heri mandoe lì domino Trifon Zaguri nobel catarin a parlarli ; qual volea si levasse li aspri 65 di ogni 100 mesure di sai che danno per la spexa in condur ditti sali da Cataro a Rixano, e diceva ragusei si oferiva dar la mità neta dii retraclo di sali al Turco. Tandem, per me-zanità dii dilto Trifon, è rimasto d’acordo con dilto emin di levar li aspri 65, e ’l dilto sminuissa le misure cinque per 100 che ascende a la summa di aspri 65 etc. Et questo ha fato, perchè ragusei mandano soi oratori a la Porta per sue faconde e per dilli sali. E manda la copia di le lettere scriteli per lo emin e la risposta in tal materia, e li ha promesso a ditto emin darli quelli sali li acaderà. Dice torà ogni anno per la scala di Castelnovo e Rixano da ducati 3500; e a questo tempo se disolve le neve; e tutto quel paese si fornisse di sali. Lui proveditor non ha sali de lì, soli pochi ut in litteris; però al primo marzo siano lì uno maran e al primo aprii uno altro ; et avisa a Corfù non esser sali, e però voria sali di Ser-via e manda per questo uno nontio a posta. Item, di novo, per nonej venuti di Scutari, si dice di lì che do flambuli dii Signor turco voleva cavalchar a Du-ruxo, e diceva per far provisione di fabrichar in dilto loco e per punir certe ville vicine a la cità di Dura-zo, che par havea fato movesta contra turchi; e che a Scutari se aspectava el vayvoda di Montenegro fra brevi zorni, él qual per avanti andò a la Porta, e per lui Feris bei sanzacho di Scutari scrisse a la Porla di le cosse di Zupa e di quelli contini. E conforta si ultimi quella materia, perchè quelli confini non potriano star pezo, e ultimamente per quelli zu-pani è stà roba do cavalli di stratioti, e stratioti non resta di robar qualche fussara (sic) a’ turchi. TJlte-rius, ditti zupani, soto fede et promessa, han con-duto uno povero frate di l’bordine di Predicatori in Zupa, e di Zupa l’hanno conduto più oltra nel paese dii Turco, e si dice l’è stà morto. Di Zara, di rectori, di 20 zener. Come è zonta lì la galia arbesana, voi dir lesignana, per comandamento dii proveditor di Cataro; e à tolto ducati 4000 vanno in armada, et li 2000 sono restati lì justa li mandati nostri. Item, è zonto de lì Zuau Jacopo di Vilmercha’ vice colatemi, el qual presto verà a Venecia. Di sier Hironimo Zorzi qu. sier Andrea olim sopracomito, date a Rodi a dì 29 dezembrio. Come, con do galie, per obedir li mandati di la Signoria nostra, andoe verso Alexandria a trovar le galie grosse, et a dì 8 partì da Cao Salamon, e intrati nel Parizo zercha mia 170 insieme con la conserva soracomito sier Marco Gradenigo, per fortuna tornò per persi indriedo, e scorse nel canal di Rhodi. E poi andato a Rodi, a dì 23, fo la vizilia di nadal, da matina con tempo bello e prospero levadi del ditto porto, tutte do galie con el consejo di peoti et altri intrati nel sopraditto Parizo cercha mia 70, afa-zadi la notte da fortuna e venti contrarj, ritornò in drio con tanta mina di vento, mar e fortuna, che fo el zorno sequente ‘24, che tutto el palamento ge tolse e averse la galia, sì per la fortuna avanti come per questa, tenendose da volta dii porto di Rodi per salvarsi. E ne la bocha del ditto porto intradi, per la gran fortuna e restiazo feva nel porto, se butò tres-si solo el grebano dii castello, nè valse uè ferri ni ancore sorle che niente teuiva per la gran fortuna o restìa, non posendosi con remi ajutarsi [ter averli persi ; e tutta la galia discusida e piena di aqua, andono in terra sotto dilto grebano, dove li se rompete la so galia e se anegò homeni 4, e ’l reslo scapulò, e lui e li altri tutti nudi e perso ogni cossa. Però si ricomanda con li zenochj in terra a la Signoria nostra. Et provete a le zurme, balestrieri e compagni, quali su la nave Justiniana nudi montono per Venetia ; et recuperato quel si poi di la galia, pose su la ditta nave. E durò la fortuna 5 zorni continui, et fece la ditta galia in 100 pezi ; et le lettere di la Signoria nostra andava al capitanio di Alexandria, bagnate le darà a sier Marco Gradenigo, qual è zonto in cao di ditta ixola di Rodi. Ergo si ricomanda.