LIBRO TERZO. 133 vìtioriofailmare , e’1 Golfo fenza impedimento Inuafa la Dalmatia ; domata l’Italia , e vicino à coronari! interamen-te Signore, e Monarca del Mondo - Si come uno itomaco ro. bufto, e forte , che non hà mai patito durezze, nè indige-lUóni ', fé infolitamente fentefi aggrauato da eccedente cibo, pii* moleftamente fc ne affanna di un’altro debole , natural-monte auuezzo a rifentirne ; così il fuperbo , non potendo digerire , ne patientare il dolore eltremo , corfe immediate à Colìantinopoli. Pareua à lui , e pareua à tutti, di veder’à comparire di punto in punto Tarmi Chriitiane trionfanti in «JX* quel Porto ; ad efpugnar con impeto ìncontraftabile la gran Città , & a rinouarui gli antichi efempij de’loro gran viaggi, e loro gloriofe conquiite . Fece aliatine gran sforzo à fe ftello. Supprimè il timore ; mottrò coraggio , per infiauarlo , e commifc 1*impiego di tutto il potere , e dell’indultfia , co»! negl’ Arfenali, per rimettere , e gittarui Arfili nuoui, come, Et orJìnt per fcegliere in Coitantinopoli , e raccoglier fuori da tutte le prefamtn-parti del vaito Impero , militie , e genti da fpada , e da re- "■ rno, più nuroerofe, e poliibili . Ira quelli foilecicati lauori, cd ammaifamenti, comincio il Barbaro à ralferenarfi da vero à poco , à poco , & à fperar di far tolto ufeire una nuoua, poderofa Annata , habile , per rincontrarli con la Chriltia-na, e con fortuna migliore della pattata di/truggerla . Ma più ancora molto della propria vantata omnipotenza gran-demente rincoraronlo gT auuifi , che gli andarono di tem-£f";/¿'' po , in tempo capitando circa gli andamenti dell’ Armate Chrittiane confederate , Ammollo in gran modo T intefo fmembramento , e ritorno loro ne’ propri] Porti, dopo la vittoria ; Ma fopra tutto finirono poi di rcltituirlo alla fua primiera fuperba alterezza, e a nulla pia Itimar, ne confiderai i Chrilìiani , le molte difficoltà , i varij ritardi , e gl’impedimenti , che intefe frapolti al loro ricongiungimento ; e le ge-Iofie , che s’introduceuano negli animi/ ferpenti queiti, che auuelenano , chi li nodrifee , e da quali fpremono i nemici il più preferuatiuo antidoto . Comincio à dar’anche a diuedere quella fua rialfunta intrepidezza nelle prefee, e terribili ordinate difpofkioni. Hauea già deftinato V luzzalì, Generale di tutta T Armata , e mentre coftui aniiofamente era dietro , per dc>iin‘t:o-compirla tolto à perfezione di legni, e miiuie , & fece , che feifdnta grotti Vafcelli antecipatfero lutata da Gallipoli fot-to il comando di Carazzali, con ordine di ícorrerc i Mari, e di trauagliar, e innadere qualch’lfola della República, tino, T che