DE’ FATTI VENETI 164?. sl°gg’iarueIe ; Ma tutte gli riufcirono fallaci, anzi gli ven-chafih*- nero ributate con maggior vergogna . Rifolfe finalmente di JSvS'a far’ improuifamente aggradire da grofso numero vna notte S7^/il quartiere del Valetta , e riufcigli nell’impeto primo l’at-faiiehiufti tentato con felici pafsi. Ma fopraggiunti al rumore Giacomo J5S.T ' Contarini , Proueditor de’Caualli, e Raffaele Giuftiniani con Je Corazze Italiane, inueftirono di tal maniera gli vit-torioll Ecclefiaftici , che gli sforzarono con non poca ftra-ge alla ritirata. lnfaftidiffì finalmente di quefti fatti il Cardinal'Antonio , e dubbiofo , che altrettanto s’intimorittero i fuoi , quanto s'incoragiuano più fempre i noitri, fi conduce in perfona fopra le ripe del Pò , da doue non ottanti gl’incettanti tiri delle artiglierie , fortigli di far pattar* , Cardinal e il’inttodur di qua nel Forte vn gran rinforzo , Fomenta facilmente la propria fiturezza all’ altrui offefe . Alficura-ud>quà. t0 # c’hebbe il Cardinale il Forte , rifolfe vn’attentato di rimarcabile confeguenza . ^ nrifilato Rifolfe di far improuifamente atfalire il quartiere del nomarvi Gene- fìro Generale , e ne diede al Conte Federigo Mìrogh , de* TaIe• principali foggetti di Ferrara il grande incarico . Palsò que-11 Conte Mi fti di notte con tremila fceiti Soldati il fiume , ed entrò utdSnm nel Forte fenza , che fe ne potettero auuedere i Veneti . p"f‘- Quiui con generofì concetti eccitò tutti ad vn’Imprefa_» , che doueua con vna fola vittoria dar credito al nome , e felicitar le fortune nel Polefine , paefe il più pingue , ed il più apprezzato d’Italia . Praticò poi Tvfcita ancora , come hauea fatto l’ingreffo nel più profondo filentio della notte, ciuffi- venendo il giorno de’tre Settembre, & andò improuifo di--mem*e rittamente ad inueftire il Generale , Ma quefto attalto , fi-come fù limile al già intraprefo dagli fìefìi Papalini contra il Vailètta nella riiolutione , nella condotta notturna, enei fuo principio , coij anche fuccedette negli auanzamenti , e ^1^,. nell’ efito , tratto folamente, che quefto terminò molto più " ""’"di quello ianguinofo . Parue ancora qui negli vrti primi, che voleffe loro la fortuna lietamente arrìdere , poiché fugò fubito al inafpettato rumore alcune Compagnie, che vi erano di prima guardia . Ma pretto dettatoli Don Camil- lo Gonzaga , e frettolofamente accorioui , lo feguitarono £ÌSaninloflli non faggi** > riuolfero i fuggitiui all’efempio fuo, w- & all’acri fue riprensióni TarroiTita faccia , e con quefto vnito corpo , aliali , e feompofe gli aggrettori di tal forte , che li rifpinfe con gran fangue dalle trincere , giàd^. loro attacca. fio con felici