83 I mercanti, le oni merci fossero state deposte nei luoghi anzidetti avrebbero dovuto garantire, sotto pena del 50 per cento del valore delle merci con cui avessero violato le disposizioni della Signoria, che esse non sarebbero state trasportate per mare in luoghi diversi da quelli cui fossero state destinate '). La ragione di questa proibizione è ovvia che la Repubblica di Yene zia in tempo di guerra guerreggiata, volendo tutelare la sicurezza dei suoi commerci, faceva scortare le sue galee mercantili (che d’altronde erano sempre equipaggiate in modo da poter sostenere piccoli assalti), dalle galee armate e non voleva che, quando i mari erano corsi dai suoi nemici, navi mercantili veneziane trafficassero senza una scorta armata che ne garantisse l’incolumità, esponendo così *) a repentaglio la vita e gli averi dei suoi sudditi ; ne derivava, come nel caso presente, che l’armata non era libera nella sua azione militare, ma doveva necessariamente subordinarla alle esigenze del commercio, perdendo un tempo prezioso negli scali per scaricare le merci o trascinarsi dietro un convoglio mercantile che impediva all’ armata la rapidità e l’indipendenza di movimento necessarie perchè potesse esplicare specialmente una efficace azione offensiva come la Signoria richiedeva. 68. Già abbiamo veduto affacciarsi vagamente la possibilità di un avvicinamento e di un accordo col Re d’Aragona ; ora leanza. che la guerra è scoppiata comincia ad insinuarsi nel Senato la la convinzione che Venezia sola colle proprie forze non può riuscire ad abbattere la rivale e si delinea quella politica d’alleanze che formerà la base di tutta la campagna negli anni successivi. Non tutti però ancora erano concordi su questa necessità e, come molti si erano già dimostrati avversi ad un avvicinamento fra gli ambasciatori Veneziani ad Avignone e quelli *) Secreta Consilii Rogatorum. R. B. (II) c. 57, 1350, 22 agosto v. anche a cc. 57 e 57 le parti del 24 agosto. 2) V. per quanto riguarda l’organizzazione di queste « mude » di galee, Manfroni. Storia della Marina italiana, voi. I, Livorno 1899, pag. 468 e segg.