1. Sopite, nel 1848, per il violento scoppiare della peste, le ostilità fra i Veneziani e i Genovesi, quando quella accennò a decrescere e i commerci lentamente ripigliarono le vie consuete, risorsero le contese, nelle remote colonie del Mar Nero, fra i mercanti delle due Repubbliche ; prime avvisaglie d’ una guerra sanguinosa, che lunghe ed abili trattative diplomatiche non valsero a scongiurare, perchè una serie di circostanze fatalmente aveva posto le due città rivali nella condizione di non poter, vivere l’una accanto all’ altra in concordia, ma di dover procurare con tutti i mezzi la reciproca distruzione delle proprie forze commerciali, perchè solo a questa condizione la repubblica superstite avrebbe potuto dominare incontrastata sui mari. Il patto stipulato nel 1345 fra Veneziani e Genovesi, contenente, fra l’altro, il divieto per i mercanti delle due Repubbliche di navigare alla Tana, era stato violato dai Genovesi, come appare da una lettera di protesta indirizzata dal doge Andrea Dandolo a quello di Genova, Giovanni Da Murta, e ciò aveva indotto i Veneziani (cui il divieto di trafficare alla Tana, quando i loro rivali in commercio, non attenendosi ai patti, frequentavano senza temibili concorrenti quella ricca piazza, nuoceva assai) a stringere un trattato con il Kan dei Tatari Janibek, dal quale ottennero il permesso di liberamente trafficare alla Tana e di fissarvi la propria dimora. Brdsetti. — Contributo alla Storia delle relazioni veneto-genovesi. 1 1. Cause del dissidio veneto-genovese. La navigazione del Mar Nero.