15 di assoldare dovunque quanta più gente di mare gli fosse possibile 1). 17. Ripeto : i Veneziani volevano tenersi, e ne avevano 17. Grave ragione, sulla difensiva, ma non era ancora in essi il proposito ^^pi^^delfa di prendere l’offensiva fino a che nuovi fatti non li avessero a Quarantìa. ciò costretti, e lo si arguisce anche da questa circostanza che una parte, proposta da Giacomo Bragadino e Benedetto Bon, capi della Quarantìa che, se approvata, avrebbe potuto appunto aggravare la situazione, venne respinta 2). I due Senatori accennati avrebbero voluto che la Signoria di Venezia facesse gravi rimostranze ai Genovesi per le offese recate ai Veneziani e chiedesse un compenso, non essendo « prò conservatione nostri honoris et fame et favore nostro .... sub silentio transeundum de damnis et iniuriis factis et qui fìunt in-cessanter nostratibus per Januenses maxime quia, entibus galeis nostris ad Tanam, sì nulla requisitio fieret, Januenses, putantes forte nos dissimulare in damnis et offensis predictis, possent ad deteriora in nostrum damnum procedere »; e poiché, « si ali qua reformatio potest sperari ab eis, debeat sperari euntibus nostris galeis predictis », quando le galee veneziane fossero giunte a Costantinopoli, il loro capitano, unitamente a quello di altre squadre veneziane, se ivi se ne trovassero, avrebbe dovuto riunirsi col Bailo ed il suo consiglio, coll’ambasciatore ed il console della Tana e, « examinato diligenter statu et conditione de inde, habito respectu in omnem partem », se la maggioranza si fosse trovata concorde su ciò, l’ambasciatore od altra persona scelta fra i nobili della colonia, avrebbe dovuto recarsi a Pera, « et ibi cum verbis aptis ad hoc, aggravare et exasperare excessus et violentias commissas per Ianuenses in nostra navi già et ho-mines, et petere restitutionem et emendam plenariam omnium damnorum et reformationem plenariam novitatum, ita quod in posterum cessent huiusmodi damna et iniurie contra nostros. Et procuret quantum poterit dictus ambaxator, vel alius iturus, nostram intencionem in predictis effectualiter obtinere, et quam \) Senato. Misti, Reg. 24, c. 122, 1348, 21 febbraio (m. v.). *) Senato. Misti, Reg. 24, c. 122 t.°, 1348, 21 febbraio (m. v.).