141 offensiva o difensiva ai danni dei Genovesi, alleanza che « ad prosecucionem agendorum nostrorum ... utillimas consetur ». Solo nel caso che i due ambasciatori fossero fra loro discordi in qualche punto, il bailo Veneziano residente in Costantinopoli si sarebbe aggiunto ad essi : « et ubi duo eorum concurrerent, fiat et exequatur » 1). Quale il risultato di questo lungo, persistente ed ampio lavorio diplomatico che mirava a porre Genova nell’isolamento più completo ed a stringerla poi in una inespugnabile cerchia di ferro ? Due forti alleanze, una Coll’Aragonese e l’altra coll’ Imperatore greco, che assicuravano a Venezia una prevalenza navale sul Tirreno, dove mancava di basi di operazione, ed una preponderanza militare e commerciale sui suoi avversari in Oriente. 117. Sul contegno tenuto, durante la guerra, che arse aspra e micidiale negli anni seguenti fra le due Repubbliche, dal Re di Sicilia poco o nulla sappiamo, nè quindi possiamo dire se le pratiche fatte presso di lui dal messo veneziano allo scopo di ottenere la promessa di neutralità abbiano sortito esito propizio ; ma il più pervicace a voler assolutamente violare la neutralità impostagli dalla tregua stretta colla Repubblica sembra fosse il Re d’ Ungheria. Naturalmente era stimolato dai Genovesi e lo tentava incessantemente il miraggio di togliere a Venezia le città dell’Istria e della Dalmazia, suddite infide, sempre ambiguamente destreggiantisi fra gli allettamenti del Re d’Ungheria e le minaccie della Repubblica. All’ inviato veneziano il Re d’Ungheria aveva risposto come sogliono immutabilmente rispondere i prepotenti in tali occasioni: accusando, cioè, a sua volta i Veneziani di aver violato la tregua, ma protestandosi alla fine dispotissimo a vivere in pace coi Veneziani di cui desiderava godere l’amicizia ed altre belle parole sulla cui sincerità il Senato aveva appreso da lungo tempo a fare poco affidamento ; perciò si rispondeva *) alle lettere dell’ inviato presso il Re d’Ungheria riaffer- ’) Secreta Constiti Rogatorum. R. B. (II) c. 96,1350, 5 gennaio (m. v.). *) Secreta Constiti Rogatorum. R. B. (II) c. 105, 1350,8 febbraio (m. v.). Quod respondeatur Bernardo notorio et nuncio nostro misso in Hungarian! quod, intellectis litteris suis et responsione regis ad amba- 117. Risposta del Re d’Ungheriaal messo inviatogli.