19 mosso, avrebbe dovuto mandare un legno leggiero (« barcham unam .... bene fulcitam ») ai castellani di Modone e di Corone per sapere se le galee, che la Signoria aveva ordinato si armassero a Creta ed a Negroponte e che avrebbero dovuto radunarsi a Corone, fossero già arrivate; nel caso contrario i suddetti castellani scrivessero al Duca di Candia ed al bailo di Negroponte di sollecitare la spedizione delle galee accennate, che dovevano attendere d’unirsi col capitano del Golfo. Mandato questo legno leggiero coll’ incarico di portare ai castellani di Modone e di Corone gli ordini della Signoria, « informatus de omnibus novis que habere et sentire potuerit >-, avrebbe dovuto recarsi direttamente nelle coste della Puglia, mostrandosi ivi « prò confortatione .... mercatorum qui sunt in Apulea et securitate .... navigiorum », quindi si sarebbe ritirato a Zara aspettando nuovi ordini della Signoria. La partenza avrebbe dovuto aver luogo la domenica seguente. Come appare evidente il Capitano del Golfo aveva l’incarico d’una breve crociera, senza alcun carattere offensivo, avente di mira solo una esatta conoscenza delle condizioni dei domini della Serenissima e la sollecitazione di quelle opere di difesa che erano già stabilite, ma la proposta quel giorno non fu accolta, e solo si votò, « prò expeditione armate Culti », che il capitano ed i sopraccomiti si recassero a Sant’ Elena, « vel in ipsis mona-steriis de inde, et dormire et non venire in terram » sotto, le pene consuete ; due giorni dopo però, su proposta dei Savi Giustiniano Giustinian e Giovanni Sanuto 1), la partenza del capitano del Golfo era deliberata e si stabiliva per essa, con una sola modificazione, il medesimo itinerario proposto dai Savi Giustiniano Giustiniani, Nicolò Volpe, Marco Ruzzini e Tommaso Viaro s) ; quindi : cabotaggio lungo il litorale dalmate ed istriano, per assoldare uomini di mare, fino a Saseno ; l’invio della barca colla missione accennata al castellano di Modone e di Corone, ed infine il ritorno a Zara, « ubi expectet galeas nostras Romanie et mandatum nostrum, scribendo cum illue applicuerit de adventu 1) Senato. Misti, Reg. 25, c- 4, 1349, 21 marzo. 2) Senato. Misti, Reg. 25, c. 3, 1349, 19 marzo.