27 otione debeant vestros ubique tractare, cum teneamus indubie quod vestrates nostros sic versa vice ubique tractabunt ». 24. Non crediamo cbe la Signoria avesse troppa fiducia nelle promesse del Doge di Genova perche troppe volte aveva avuto occasione di esperimentarne la vanità, e, mentre si scrive a Genova come sopra abbiamo detto, si delibera di apportare alla commissione già data all’ ambasciatore in Costantinopoli una modificazione di cui non può sfuggire l’importanza '). L’ambasciatore veneziano aveva avuto istruzione di non occuparsi « de aliquo alio quam de hiis que sibi commissa sunt » ; ma parve poi opportuno correggere questo punto nel senso « quod, si moverentur ei verba que possent spedare ad honorem et bonum nostrum, audiat et intelligat quidquid sibi^dicetur et rescribat et suum consilium super inde, et si non remaneret ibi, exponet dominio ». Insieme si vuole che l’ambasciatore veneziano, che doveva specialmente cercare di ottenere la restituzione dei 30 mila ducati mutuati fino dal 1343 -) all’imperatore di Costantinopoli o, per lo meno, il pagamento degli interessi, non debba per questo tralasciare di avere la conferma degli accordi già conchiusi. Insomma, se non si parla ancora di una vera e propria alleanza che solo più tardi, in tempo di guerra guerreggiata, verrà conchiusa, si desidera però un’ avvicinamento coll’ imperatore di Costantinopoli col quale i Veneziani avevano comuni ragioni di ostilità contro i Genovesi. Non diremmo per questo che Venezia giuocasse a un doppio giuoco con essi e che, mentre faceva ampie dichiarazioni di pace, pensasse anche ai loro danni; essa voleva solamente trovarsi preparata nel caso, non improbabile, che i Genovesi non desistessero dal molestare i suoi sudditi e la obbligassero a dichiarare la guerra seguendo il criterio, che sarà poi guida costante nella campagna navale coi Genovesi, 24. Si modifica la commissione data all’ ambasciatore veneziano a Costantinopoli. *) Senato. Misti, Reg. 25, c. 12 t.°, 1349, 15 aprile. Per le relazioni di Venezia col Cantacuzeno, v. Heyd, op. cit., voi. I, pag. 400 e segg.