45 strata fallace, i Veneziani s’erano indotti ad accettare l’invito di mandare un’ambasciata al Pontefice per regolare le altre gravi vertenze ch’essi avevano colla Curia Romana, come la questione delle decime e quelle della lega contro i Turchi, e, sotto questo aspetto, il buon esito dell’ambasciata stava sommamente a cuore al Senato, che deliberava di scrivere al legato Bolognese l), devoto ai Veneziani, informandolo della decretata ambasceria al Pontefice, perchè, secondo meglio gli sembrasse, « ostendendo quod motu proprio hoc faciat », scrivesse al Papa ed ai cardinali lettere « per quas Curia Romana, informata de fide et de-votione multa quam gerimns ad honores Ecclesie», assecondasse i Veneziani nelle loro legittime richieste, non deludendo così la fiducia che essi avevano riposta nella giustizia e nella rettitudine del Pontefice, « quia ista ambaxata mittenda ad Curiam vadit prò quam pluribus factis magnis et notabilibus statui nostro. — Si deliberò anche che, contrariamente a qtiello che s’era stabilito 1’ 8 gennaio, gli ambasciatori da inviare al Pontefice fossero tre e non due, ed avrebbero dovuto fare un soggiorno non breve alla corte d’Avignone poiché si assegnavano 300 lire a ciascuno per 4 mesi, « et inde in antea, si ultra steterint, libras L in mense ». 35. Ad onta però delle esortazioni del Pontefice alla pace e della deliberata ambasceria ad Avignone, i Genovesi non desistevano dal recar noia ai Veneziani che essi provocavano in tutti i modi possibili, tanto che, essendosi ricevute lettere dal bailo di Costantinopoli contenenti notizia delle « iniurie, gravi-tates, molestie, lesiones, dampna » recate dai Genovesi ai Veneziani e nelle quali persistevano *), « tam .... ponendo .... ve-netos et mercatores in bannum de Gaffa,, quam.... iniuriando et offendendo nostros et navigia nostrorum in suis locis », in Senato s’ era ventilata ‘la proposta di proibire ai mercanti veneziani di approdare colle loro navi negli scali di Pera e di Caffa, «ne havere nostratum in .... manibus Januensium def- ’) Senato. Misti, Reg. 25, c. 79, 1349, 15 febbraio (m.v.). 2) Senato. Misti, Reg.^26, c. 4, 1350, 8 marzo. 35. Continuano le ostilità dei Genovesi contro i Veneziani.