3 2 28. Tregua conclusa dal Pontefice coi Turchi. Protesta del Senato. posti: « panis bonus et affluenter et prò potu (e qui il nostro stomaco si ribella) acceptum recens cum acqua mixtum », e ciò a tutti i pasti ; a pranzo, almeno tre giorni alla settimana, e cioè la domenica, il giovedì ed il martedì, carni con legumi, negli altri giorni cacio con legumi, a cena quotidianamente « caseum, oleum vel sardelas cum aleo et aceto sine cepis (agli) et coquinatum». Non c’è varietà, ma dobbiamo pur ammettere che non molto diverso, dopo parecchi secoli, è il vitto quotidiano di molte popolazioni peschereccie e del basso popolo, a prescindere anche dalla carne per tre volte alla settimana che è un lusso assolutamente ignorato fra le classi sociali inferiori. Però questi erano i desiderata, ma, nella realtà, le condizioni erano ben diverse se, « ob defectum et necessitatem victus », molti marinai erano costretti a lasciare le loro galee. Le proposte di Nicolò Pisani e di Giovanni Sanuto parvero eccessive in senso opposto, e si accettò invece la parte di Pietro Gradenigo e Stefano Bellegno, di attenersi, per quanto riguarda le condizioni dell’arruolamento dei marinai, alle norme consuete « videlicet, quod, si patroni fuerint in pacto cum ma-rinariis et familiis dandi eis expensas, bene quidem, sin autem faciant ut hucusque servatum est » *). Fu invece accolta quella parte della proposta che si riferiva al modo più opportuno di ovviare alla mancanza dei marinai, prendendo, cioè, da ogni nave disarmata sottoposta all’ufficio dei Consoli dei mercanti, per ogni dieci marinai uno, che sarebbe stato sostituito da tre famigli « qui sint XIII annorum vel inde supra », affidando agli ufficiali del Levante l’incarico di far osservare queste disposizioni che avrebbero dovuto andare in vigore dalla metà del successivo mese di agosto. 28. Mentre però la Signoria prendeva questi ed altri provvedimenti per la tutela dei suoi commerci in Levante, un fatto inaspettato veniva ad aggravarne la situazione, già per altre ragioni non lieta: la tregua conchiusa fra il Pontefice e l’ambasciatore turco inviato ad Avignone dal signore di Aitoluogo. 1) Loco e data citt.