94 tuccio Falier, Pietro Zane, Giovanni Mocenigo, consiglieri, e Marco Badoer, pensavano che il Re d’Aragona non avesse espresso chiaramente l’intenzione di allearsi coi veneziani e che quindi, per non esporre inutilmente un solenne ' ambasciatore veneziano all’imbarazzo di un rifiuto o di una tiepida accoglienza, fosse opportuno accertarsi prima degli intendimenti del-l’Aragonese e regolarsi in conseguenza ; perciò, sebbene, riconoscessero « quod inter alios mundi Principes qui rationabiliter pos-sint et debeant contea Januenses insurgere », v’era specialmente il Re d’Aragona, « causis et rationibus satis notis», proponevano che si scrivesse agli ambasciatori veneziani in Avignone di mandare il loro notaio con credenziali alla corte di quel Re per esporgli che la Signoria lo credeva, per le ostilità commesse dai genovesi contro i suoi sudditi, a buon diritto « animatum et exasperatum » contro essi, « publici ostes orbis », e che aspettava una sua risposta per mandargli come ambasciatore solenne uno dei legati veneziani alla Corte Pontificia, « si intentio eius esset ad persecutionem ipsorum Januensium et conculcandam et deprimendam eorum superbiam, sicut eorum iniqua opera meruerunt ». Udita la risposta del Re, sarebbe ritornato ad Avignone per informarne gli ambasciatori veneziani e, se la risposta fosse sembrata loro favorevole, allora quello di essi che nella votazione in Senato avesse riportato più voti, avrebbe dovuto recarsi senz’indugio alla corte dell’Aragonese per concretare i patti d’alleanza; i suoi colleghi avrebbero fatto ritorno a Venezia. Un’ altra parte del Senato '), rappresentata da Nicolò Bar-barigo, Giustiniano Giustinian, Giovanni Gradenigo e Lodovico Vidal, forse convinta che il Re d’Aragona avesse già dato prove non dubbie della sua intenzione di accordarsi coi Veneziani contro i Genovesi, propone « prò aleviatione expensarum et negociorum expeditione maiori » che si elegga senz’altro, senza farlo precedere cioè da un notaio o da altro messo, fra gli ambasciatori veneziani in Avignone, quello da inviare al Re d’A-ragona. ') Secreta Consilii Eogatorum. R. B. (II) c. 65. t.° 1350, 10 settembre.