73 una avventura guerresca per cui era impreparata, che trova, ed è questo appunto il significato che si deve attribuire, dopo i geniali studi del Lazzari ni, alla congiura di Marino Falier, la sua più drammatica espressione nel tentativo audace compiuto da un Doge ambizioso per sovvertire lo stato, appoggindosi appunto a tutti i malcontenti del governo aristocratico. 57. Anche dopo la dichiarazione di guerra il partito paci-ficista non si dà per vinto e ritenta ancora di scongiui'are il pericolo del conflitto riproponendo la parte già presentata il 5 agosto dal Doge, quattro consiglieri, due capi della XLil1 e sei savi, e L) respinta con 60 voti contro 33 : cioè di far proseguire fino a Genova Marino Falier perchè nuove notizie avevano mitigato la gravità eccezionale di quelle che erano giunte per prime e che avevano offerto opportunemente buon giuoco alla fazione più spinta per proclamare la necessità di una guerra con Genova. Nuove lettere, giunte il 7 agosto al Senato, avevano confermato la poca entità degli atti ostili compiuti dai Genovesi contro i Veneziani e per ciò, come anche « prò assummendo Deum, jus atque omnem favorem prò parte nostra», tutti i savi tranne Pietro Gradenigo, Giovanni Sanuto, Andrea Pisani (i quali s’erano astenuti dal proporre anche la parte del 5 agosto) e Pietro Morosini, mettono ai voti la precedente proposta ed, a prevenire la spontanea obbiezione, osservano che « non est reprehensibile iudicandum si propter nova et varie-tates temporum plerumque fit mutacio in rebus » ; ma si dovette pensare che « cosa fatta capo ha » e la proposta, quantunque con debole maggioranza, che dimostra come il dissidio delle due opposte tendenze fosse ancor vivo nel Senato (41 favorevoli e 54 contrari), fu respinta. 58. Contemporaneamente si votava invece, e la parte era proposta dal Doge, dai consiglieri e dai capi che due giorni innanzi avevano cercato di indurre il Senato a riprendere le trattative con Genova facendo proseguire 1’ ambasciatore vene- x) Lazza.rini, op. cifc-, pag. 194, doc. LV. 2) Secreta Consilii Eogatorim. R. B. (II) c. 51 t.° 1350, 7 agosto. 57. Nuovo tentativo d i proseguire le trattative coi Genovesi. 58. Amnistia concessa ai banditi per multe insolute.