125 e la presero audacemente di assalto, il Yiaro non si fece vedere dove più urgente si richiedeva la difesa per dirigere questa ed incuorare colla sua presenza i combattenti, ma invece « mora-batur in platea, in qua necessarium non erat» ipsum tnnc tem-poris interesse », mentre, se fosse stato sulle mura, come era suo dovere « personaliter constane ubi civitas . .. expugnaba-tur», anche i difensori avrebbero seguito il suo esempio e non si savrebbe dovuto a deplorare « tantum damnum et infortu-nium ... in tantum damnum et detrimentum et dedecus comunis Veneciarum ». Ma l’accusa più grave era quella di aver non solamente trascurato di fare il possibile per la difesa della città, ma di aver dato per primo l’esempio vile della fuga poiché, mentre si combatteva sulle mura, il Yiaro aveva mandato un Gugliel-maccio maniscalco ad un tal Bertolo, compagno del Yiaro, che allora stava sulle mm-a, « illos lapidibus et aliis necessariis ful-ciendo », perchè, si facesse consegnare le chiavi della porta di Torressendo, chiavi che erano tenute dal suddetto Bertolo e, poiché questi s’era rifiutato di consegnarle, il Gugliemaccio gli aveva intimato di presentarsi al bailo che, quando ebbe il Bertolo alla sua presenza, gli ordinò nuovamente di consegnare quelle chiavi al Guglielmaccio, ed allora naturalmente al Bertolo non rimase che ubbidire ; quando Guglielmaccio ebbe le chiavi tanto desiderate apri, immediatamente la porta di Torressendo, ohe offriva la via dello scampo, « et dictus lmiulus fuit de primis qui per ipsam exivit et per quam alii siiniliter exiverunt que omnia et gingilla supradicta sunt in damnum et detrimentum et contra prode honorem et statum Comunis Veneciarum et vesti i Ducali* Dominii et contra forroam sue commissionis. Petimus idcirco nos Advo-catores predicti quod ponatnr pars in vestro Maiori Consilio si videbitur vobis et illis de dicto Consilio, per ea que dicta et lecta fuerint, et per nos proposita et allibata, quod ponatnr pars de procedendo contra ipsum ser Thomain Viadro. Ductus et placitatus fuit dictus ser Thomas Viadro in Maiori Consilio ubi per ea que dicta et lecta fuerunt posita fuit pars de procedendo contra ipsum ser Thoinam, et datis et receptis in ipso Consilio battois 472, fuerunt non sinceri 51, ile procedendo 150 et de non procedendo 271, et sic fuit eaptum de non procedendo, et fuit absolutus ».