119 così che non potessero più risorgere senza l’aiuto altrui e contrastare ancora validamente i successi dell’armata Veneziana; quindi, mentre da un lato si procedeva lentamente nell’allestimento della nuova flotta nella certezza che non fosse imminente un nuovo conflitto coi Genovesi, dall’altra si continuava abilmente l’azione diplomatica mirante a togliere a Genova tutti i possibili aiuti per lasciarla isolata e quasi inerme di fronte a Venezia, forte d’armi e più ancora di alleanze. L’ opinione corrente sulle condizioni dei Genovesi dopo lo scontro di Castri, cui si volle dare una importanza eccessiva, è espressa nel preambolo della deliberazione del Senato dell’ 8 novembre con cui si stabiliva l’invio d’un messo a Pisa per distoglierla dal prestare aiuto a Genova, se ne fosse stata richiesta '), « quia per gratiam Jeshu Christi condicio Januensium hostium nostrorum est adeo extenuata quod non est dubitan-dum quod a se, nisi subsidia et subventiones habeant aliunde, possent facere magnum esfortium ». Era quindi sommo interesse del Senato quello di distogliere tutte le persone, da cui Genova presumibilmente avrebbe potuto ottenere un aiuto, dal fare ciò, e, poiché fra queste erano anche i Pisani, il Senato deliberava di mandare a quel Comune « una persona sufficiens, sive nota-rius sive alterius condicionis » perchè, dopo aver esposta « an-tiquam caritatem habitam inter nostrum comune et suum » e le condizioni della guerra presente, sorta solo per cagione dei Genovesi, cercasse di ettenere dai Pisani l’assicurazione che essi non avrebbero dato ai Genovesi alcun aiuto ed avrebbero pure vietato ai loro sudditi qualunque prestazione « de navigiis, per-sonis vel rebus » a vantaggio di quelli. Questo messo, avuta dai Pisani una risposta, doveva proseguire per la Provenza e recarsi da Lodovico d’Ungheria e dalla regina Giovanna, perchè era pervenuta notizia al Senato « quod... Januenses quesiverunt et querunt subventiones et subsidia tam de navigiis quam de gentibus de partibus Provincie quod est manifestum periudicium et damnum nostrum » ; ottenesse quindi da questi Sovrani che non solo si'astenessero perl’av- 1) Secreta Consi,lii Rogatorum. R. B. (II) c. 78, 1350, 8 novembre. mata genovese. Trattative con Pisa per distoglierla dal dare aiuti a Genova.