957 mcccccii a dì 10 octobrio 1500, vidclicet un zorno avanti el partisse, e fo quando Valentino ave la prima volta el dominio ; le qual donation le fece per consejo di domino Zuan Francesco Capoinsacho, fo suo orator qui, qual al presente è a Roma col ducha di Urbin ; et fo do sorte: una di soi beni di esso signor, e l’altra di rebelli, eh’è li primi di Rimano, quali sono ritornati in possessione, videlicct li Belmonti, Aldima-ri, Aquilani, Marcheseli etc., et à portato il tutto qui. E nota fu certo processo ; e conseja si lassi galder a li patroni etc. Poi disse di missier Renaldo Simoneta e maistro Symon phisico asserti oratori, e disse il modo sono venuti, e la commission datali per li 12 di ringraciar la Signoria di capitoli concessi, e poi per alcuni di 12 separatim li fo dato la commission exposeno; e di questo el proveditor si dolse assai. Item, disse dii modo observò esso proveditor iu far il Consejo di 100 electi per li 12 a polize separale, prima cantato una messa dii Spirito Sancto etc. Item, disse essi citadini atendevano più presto al ben privato minimo, eh’ a il grande universal. Item, aricorda si expedissa il camerlengo e il castelan, et maxime hessendo tempo de incantar di dacj. Da poi disnar fo Pregadi, e vidi una lettera qual è questa : Di Rhodi, di sier Antonio Condulmer syn-dico e proveditor, di 17 zener, drizate a li capi di X. Nara il caso dii prender dii maran con li for-menli di la Signoria nostra, el la recuperation in Sathalia, come apar per la depositi* n di do turchi. Item, il rezimento di Cypri mandava domino Con-stantin Laschari per la recuperation di questo, el vedendo non era preslo, lui da Bapho mandò suo cugnato domino Zorzi Trachagnoti e condurlo con la galia Pexara e meterlo in terra al primo loco di la Turchia. Et cussi, a dì li partì da Bafo e a dì 465* 9 al Canavo lo messe in terra, e li dè lettere drizate al sanzach bei di Sathalia el al signor Curchut bei, fiol dii Gransignor turcho. Etiam uno merchadante era con lui, scrisse al primo emin di la scala di Sathalia in la recomandation di la restitution dii maran e formento. Or navegando poi a Castel Ruzo, intese da’ turchi che ’l ditto maran si cargava per mandarlo in Soria. Item, zonse poi a Rhodi a dì 12 zener, e visitò il reverendo locotenente e altri depu-tadi al governo, dove fu molto aceptato et honorato. Item, scrive che, hessendo a Baffo, aquistò ducati 130 de intrada ogni anno a la Signoria nostra, per la provision fata di afitar le guardie di la contrada, usurpate per li capitani. Item, lì in Rhodi trovò sier Hironimo Zorzi sopracomito, roto con la galia ; et che marzo. 95$ quel monsignor locotenente li alìrmò haver per via di turchi le cosse di Sopiti precedevano pur avanti; e che turchi non sfavano senza qualche pensier di quelle. Item, si ha da urto merchadante radiano habitante solo salvoconduto in Macri, per leltere di 5 ditto, che per comandamento di la Porla si haveà disarmato uno corsaro turcho nominato Saradormis habitante in uno casal ditto Sovraseri apresso la Pal-lalia, e toltoli certe fuste con le qual andava a danno de amici. El qual, siando fuzito, lì è stà brusii la caxa con la madre dentro, e lajato a pezi circha 70 asapi che lo seguitavano. Si è cussi, dintonslra botta disposinoti in voler servar la pace. Item, che li formenti eoreno aspri 23 la mesura rodiana, eh’ è poco mancho di uno ducato el ster venitian. Di Eiemagna, di Vorator, date in Augusta a dì 28. Come è lettere di 10 di Roma, che ’l papa ha indusiato exp'dir quel suo Mariano di Perosa vien orator al re, fìtto zonzi lì domino Conslanlin Cominato orator di soa majestà. E sopra questo scrive che, avanti el partisse ditto domino Conslanlin, li parlò. e dimostra voler esser tulio di la Signoria nostra ; et che il papa non ha inanellalo con brevi e per il legato exortar il re a darli ajuto contra la Signoria nostra a recuperar le terre di Romagna. Il re va diman a Rebich terra olim dii conte Zorzi di Baviera, per far certa ordinatici) de lì a qu lli populi. Item, à ’uto avisi di Mantoa la Signoria à ’ulo Forlì. Doman parlerà con soa majestà. per lenirlo constante in la bona opinion sua. Item, à ’uto aviso che ’l re di Hongaria era la seconda volta caduto in egritudine etc., adeo stava con speranza di haver quel regno, e à scrito a molti baroni, et a Viena preparato le cosse si l’achadesse. Dii ditto, di 29. Come eri il re fo occupato con alcuni doctori per lui electi, ita che non potè aver audientia. Ogi esso orator acompagnò soa majestà fuori, qual li dimandò di nove di Levante e de Sophis. Poi li dimandò si era vero di la morte dii signor Or-delapho di Forlì. Rispose de sì ; et che quelli populi, 466 per non esser depredati e dali dal papa a’ soi rtepo-ti etc. con molte parole ut in litteris, justifichando la Signoria nostra ; sichè soa majestà è stato ben editi -chalo verso la Signoria nostra ; che si ben vieti messo dii papa, arà pacientia, perchè el fa ogni dimostration soa majestà di gran contenteza etc. ut in litteris. Fu posto per li consieri, atento che i Lipomani dal banco siano per acordarsi e bona parte aver soto scripto, che li sia perlongato il salvoconduto per altri do mexi. Ave 36 di no, lOo de si, et lu preso; et è contra leze.