116 scendevano sotto coperta delle navi avversarie, « tam finito prelio quam non, etiam existentibus ipsis navigiis vel galeis inimicornm captis », sempre per far man bassa sulle merci, si stabilì che chiunque fosse stato sorpreso nell’atto di commettere tali rapine, non solamente sarebbe stato privato del mal tolto, ma anche della quota che gli sarebbe spettata nella ripartizione del bottino di guerra, e, per di più, avrebbe dovuto essere sottoposto a procedimento penale. L’esame di questo classico episodio di indisciplina degli equipaggi veneziani del’ 300 e dei provvedimenti presi dalla Signoria per impedirne la rinnovazione, ci ha distolto per un po’ dal seguire la successione cronologica degli avvenimenti che abbiamo interrotta ai preparativi della seconda squadra che si armava a Venezia affinché, sotto gli ordini di Giovanni Fosca-rini, cercasse di congiungersi a quella del Ruzzi ni combinando un’azione simultanea contro i Genovesi. 98. L’allestimento di questa seconda armata aveva incontrato alcune gravi difficoltà specialmente nella ripugnanza delle città del litorale dalmato a fornire ancora alla Signoria uomini e denaro, che ad esse sembrava di aver già fatto bastevoli sacrifìci per equipaggiare le armate precedenti, e quei di Curzola, che erano stati « dulciter » *) richiesti di preparare alcuni uomini per l’armata del Foscarini a spese loro, od anche, alla peggio, a spese del Comune, non solo non s’erano curati di eseguire gli ordini del Senato e di rispondere alle lettere di questo, ma erano trascesi ad una grave ribellione in cui il figlio del Conte di Curzola, che cercava di persuadere « honesto modo » i suoi governati di obbedire alle disposizioni della Signoria, era stato malmenato. 99. « In filium comitis », dice la parte del Senato, « procu-ratem et suadentem eis honesto modo ut nobis complacerent, se indecenter et turpiter erexerant », e perciò si invitava la comu- 98. Difficoltà incontrate nell’ allestimento dell’armata del Foscarini. 99. Ribellione di Curzola. 1 ) Secreta Convilii Rogatorum. R. B. (II) o. 74, t.° 1350, 13 ottoure.