144 così preparato abilmente il terreno all’ azione guerresca che culminò negli anni successivi nelle sanguinose battaglie del Bosforo, della Loiera, della Sapienza, in cui la fortuna arrise, con vicenda alterna, ora all’una ora all’altra delle parti in conflitto. a los súbditos de Aragón, sin respeto alguno á los tratados subsistentes entre ambas potencias. Estaba aun muy viva la memoria del socorro invia-do por ellos á los rebeldes Dorias, y del sitio de la ciudad de Sacer, circunstancia que daba mucho peso á esta última opinion. Oídas, pues, por el Rey las razones en que se fundaban unos y otros, pesadas en la balanza de su buen judicio, y discreción, y convencido de que los ge-noveses no guardarían la fé, sino mientras no se le presentase favorable oportunidad de violarla, se resolvió a seguir el dictamen de su sjempre fiel consejero, aunque mal remunerado, Bernardo de Cabrera, que fue a hacer la güera á los genoveses y confederarse con los venecianos ». Il trattato d’alleanza, stipulato, come accennammo, nel gennaio del 1351, venne ratificato dalla Signoria di Venezia il 12 luglio dell’anno, medesimo. (Ibd. - Pagg. 305-308). Riassumiamo i capitoli del trattato stesso, perchè, dal loro confronto col primo progetto concordato fra lo Steno e Bernardo di Cabrera e colle contro-proposte del Senato, si potrà vedere quanto e come le parti contraenti abbiano sacrificato delle loro prime aspirazioni. — L’alleanza è stipulata fino al giorno di S. Michele (29 settembre), e poi per quattro anni, a condizione che il Re d’Aragona sia vivo, con facoltà di prolungarla deliberando in proposito sei mesi prima dello spirare del termine accennato; si sancisce il divieto reciproco di far pace con Genova senza l’espresso consenso dell’ alleato ; le parti si impegnano ad allestire 18 galee perchè la guerra contro Genova sia condotta ininterrottamente, d’estate e d’inverno, «in Ripparia Janue, videlicet in Regno Sicilia versus Rippariam Janue antedictam et citra versus partis occidentis»; queste 18 galee avrebbero dovuto essere equipaggiate dal Re d’Aragona, e la Repubblica di Venezia si obbligava a pagare all’Aragonese 2 terzi delle spese, cioè 12 mila fiorini d’oro al mese (1000 per nave), da pagarsi in Avignone ogni 4 mesi a persone di fiducia del Re Pietro, dal giorno dell’entrata in campagna delle galee accennate fino a quello del loro disarmo ; l’ammiraglio sarebbe stato scelto dal Re d’Aragona, ma assistito da due nobili veneziani ; ogni acquisto sarebbe stato diviso in tre parti da assegnarsi rispettivamente al Re d’Aragona, alla Signoria di Venezia ed all’ Ammiraglio con le sue genti ; se l’annata geno-