1041 MCCCCCIV. MARZO. 1042 cesoli per la Signoria in aquisilionc. Era prima lire l>00, hora 5500 e più lire, tante sono le cause. E al suo tempo, vene uno per aver repezà un per di scarpe a uno a la guera di Ferara; dimandò 7 soldi, e fo di spexe lire 200 ; tamen, l’acordò. Et à fato molte provision : primo, a li mandati con elausula tulli li feva, de coetero non si fazi senza hordine dii podestà; e di questi, soto tal reclor, è stà fati 15 milia, e soto di lui non 20. Item, a le prexon, qual à uno Braga per meriti, pagava per l’intrar uno ducato. Ordinò di questo nulla pagasse. L’altra cossa, che la corle vedeva li processi e a via ducati.... Volse li processi criminali si vedeseno lui presente e non ali ter ; et per tal cosse laudate, verà qui oratori. Prega la' Signoria le confermi. Item,"di la citadela, castello e Capella,nulla disse, solum l’artilarie è mal in bordine. Fo l’Alviano lì. Ordinò ben li zochi, tamen è mal conditio-nate. E in la Capella, par per quelli di brembaschi, gebelini, nimichi di la Signoria, in la qual valle non li canta ni gallo ni gallina ; e a l’incontro di la Capella, fa certa caxa comenzata zà più di 10 anni. È mal. Item, l’intrada di la camera è a l’anno ducati 28 milia e 800 in zercha, e la spexa da ducati 30 milia, videlicet la fabricha di Crema ducali 150 al mexe, quella di Gradiscila ducati 50. Item, la spexa dii secretario a Milan; sichè l’abate. Item, è cinque cavalari hanno il salario, e cavalchate basteria do. Item, è stato per il territorio a certo castello over rocha di Turago su Adda ; quelli soto il re di Franza vien di qua a tuor le piere dii caste! per fabriehar caxe etc. È bon proveder. Fo laudato de more dal principe, e ditto è per far provision a ..., ma lui liti 3 zorni mirerà in Colegio e porà proveder. Vene domino Thadeo da la Motella condutier nostro, dicendo è servitor, voi augumento etc. Commesso a li savj di terra ferma. Et vene sier Piero Bragadin capitanio di le galie di Barbaria, acciò si andase li deputadi al bresagio a far li balestrieri. Et fo mosso garbujo eri non andò con hordine per le leze, et iterum, licet fusse molle parole, fo butà le tessere, et mirum quid et inau-ditum, tochò a quelli rnedemi di eri ; cossà rniraculo-sa. E tochò a sier Antonio Trun savio dii Consejo, sier Batista Morexini savio a terra ferma, io Marin Sanudo savio a i ordeni, e sier Zuan Grimani cao di 40, e cussi andamo con sier Andrea Minoto consier e sier Thomà Gradenigo pagador a 1’ armamento et esso capitanio di le galie. E solum iono fati li balestrieri (ì per galia di le maestranze. Rosta a far li calafai et li altri a doman. E fo lettere de Roma, Spagna et Alemagna, qual ogi etiam fo lete, ma non 1’ udì. Da poi disnar, fo Consejo di X con zonta di Colegio e altri nominadi. 504* l)a Roma, di l’orator. di 19. Come è stato in coloquio col ducha di Urbin, e li ha ditto l’acordo col ducha Valentino è concluso, videlicet di dar la eauzion di bancho al papa di ducati 15 milia per dar a li eastelani di Cesena e Bertonoro, e poi esso Valentin resti in libertà. E par esso ducha non li piace tal acordo, etiam el profetili, ni el Cardinal San Zorzi. El qual Cardinal non ha la gratia 1’ havia prima col papa, imo si tien soi nepoti non tenirà Ymola come l’hano; e però esso Cardinal solicita la expedition di le noze di sua nepote in el nepote dii papa, perchè con questo spera tenir Ymola. Item, il papa spera ben di le cosse di Forli. Dii ditto, di 20. Come è lettere di Romagna, che Guido Guain e Zuan di Saxadello erano intrati in Forlipuovolo a nome di la Chiesia ; ma la rocha si teniva per il signor di Forlì. Item, è stato lettere dii ducha di Ferara che si justifìcha aversi impazalo in le cosse di Forlì, aziò la Signoria nostra non l’havesse etc. Item, il papa à preparato li ducati 10 milia da mandar a quel castelan di Forlì; ma il ducila de Urbin non li piace, perchè quel castelan voi uno capitolo di condur le robe I’ ha in rocha fuori, et hessendo di le robe di ditto ducha, non voria perderle. Tamen, il papa li promete di restaurar esso ducha di ditta quantità. Item, è lettere che li oratori di Ingaltera destinati a dar obedientia al papa, si doveano partir et venir di breve lì a Roma. Dii ditto, di 21. Come le cosse di Valentino è pur in dificultà, perchè par el non trovi di dar se-gurtà di ducali 15 milia. Pur li noncj de li do caste-lani, videlicet Cesena e Bertoni irò, sono partili di Roma e ritornati a loro eastelani ; et si tratava mandar domino Sisto fradello dii Cardinal San Piero in Vincula, nepote dii papa, in una tera di Cotonosi in custodia di l’orator yspano, per eauzion di esso Valentino. Item, è nove di reame di le trieve, che Alvise d’ Ars e il gran capitanio è contenti, ma pur spagnoli è alozati lì atorno Venosa dove è dilto Alvise d’Ars, per obstarli li vadi vituarie, perchè esso gran capitanio voria ditto Alvise d’ Ars si levasse dii reame. Item, si dice il papa voi far cardinali, e questo perchè gli aslrologi rninazano babbi pocha vita e però seimpressano a farli far. Item, le cosse di quella corte non portano andar pezo. Dii ditto, di 22. Come fo dal papa in castello.