23 unta di l’oralor dii Turchi), die se li lazi le spexe, 10 et li sia preparala la casa eie. Ave 10 di no. Fu posto per li ditti dar elemosina duellali 300 a frati e monache observante di questa terra. Ave 27 di no. Item, questa malina, in Colegio fo bai olà ducati 3000 di mandar a l’armamento, per pagar refusure a galioti. Fu posto per li savj loro, di levar le zente d’arme e fantarie sono a Ravena, e li resti solamente la custodia era prima, si de cavali conle di fanti. E fu presa. Fu posto per li consieri, cai di 40 e tulli i savj, dar a sier Vicenzo da Canal qu. sier Anzolo, qual scampò con uno zopolo di Nepanto et fo presoli di turchi, al qual fo dato balestrarie ma poi per la perla parte fo taja le tal gralie, che per suslenla-niento suo e di fradeli li sia concesso la capilanaria di la Zefalonia per anni 10, sicome al presente 1’ ha sier Marco Trun che fu posto per il zeneral nostro, la qual parte debi esser posta nel mazor Consejo. Ave 2 non sincere, 50 di no, 129 di si e fu presa. Et poi, a dì ultimo di questo, fu posta per li consieri e cai di 40 ditta parte in gran Consejo. Avo 2 non sincere, 205 di no, 570 di la parte, et fu presa, et fo malia stampa etc. In questo Pregadi, fono chiamati 25 zenthilome-ni di pregadi per andar contra ditto orator del Tur-elio, e fo ordinato prepararli la dia Corer sul Canal grando. Fu posto parte di scriver in Faenza a l’orato? nostro e presa. A dì 22 aprii da matina, fo publichato su le scale di Rialto, di bordine di avogadori, maxime sier Zorzi Loredan, la parte contra le pompe di le donne e pasti, notifichando a tutti la sarà observata. E la domenega poi a gran Consejo, fo etiam per il canzelier grando publichà si observi, adeo, a li sponsalicj, non fo l'alo pasto si non a le donne che erano 40, e li altri ittvi- • lati si convene licentiar. E questo achadete Ira li altri a sier Zacharia Dollin mio cugnado, che il lutti sposò sua fia etc. In questo zorno, zonse in questa terra nuove ora- • lori cremonesi, venuti per Po con 4 burclij, benissimo in bordine. Alozouo a la caxa dii ducha di Ferara dove loro si feno preparar. È fama portano duellati 10 milia a donar a la Signoria nostra, tamen nulla portono, et hanno con loro boche 170. A dì 23 aprii, domenega, el principe andò in chiesia de more per la proeession di San Sydro che non lu fata, et andò con le cerimonie. Portò la spada sier Zorzi Pixani dotor e cavalier va capitanio a Ber- 24 gamo, vestito di velulo negro con barba. Fo suo compagno sier Zacaria Contarmi el cavalier etc. Poi disnar, fo Colegio. È da saper che, per Colegio, inteso la nova di la paxe, suspeseno lo armar le galie in Puja, et all re cosse che arebeno facto si tal paxe non si avesse intesa. ' 10' A dì 24 aprii, de lutti, fo la vizili;» di San Marco. Da matina, reduto il principe con il Colegio in sala dii gran Consejo, veneno li nuove oratori cremonesi venuti per terra tutti vestiti a un modo, zoè con manti di veludo cremexin lodrà di vari, e barete di veludo negro e coladine d’oro al collo. Venivano a tre a Ire, e la fameglia avanti ben vestita con sagj a la divisa e lettere su la manega rèchamade: Quoniam co-gnovisti eum, et un San Marco nel peto richamado, calze a la divisa etc. El-qual San Marco era da la banda del cuor. Et questi andono prima in chiesia, poi veneno a l’audientia. El principe era vestito di restagno di oro, et zonti in salla con grandissima moltitudine di zente, dato la lettera di credenza, poi domino Sigismondo Burgi fece una oratione lueu-lentissima. La qual fo stampata, peritò non scriverò la sustantia; ma sopra tutto commemorò la fede loro etc. che erano sta assà a venir a congratularsi di la creatione del principe, perchè lutti voleano venir, e per far tal eledione, era sia indusiato tanto. Poi presentono un gran stendardo di cenila cremezin ilorado con l’arma di la comunità e lettere che dice: Civitas Cremona ver ce fidei e di soto l’arma Do-, nada e Pbfana ili loro presenti rectori. El principe li usò bone parole, dicendo li aceptava aliegramente, et si meteria questo stendardo in chiesia di San Marco. Et di danari nulla cossa fo ditto. E cussi ozi a vespero, per esser la vizilia di San Marco, ditto stendardo fu apiehato in tnezo la chiesia, dove è lìtio al presente, e cussi starà. Lo nome de li dicti oratori è (juesto qui soto anotado, et fonilo ozi a vespero con il principe, qual andò in chiesia con le cerimonie. Portò la spada sier llironimo Bembo fu capitanio a Brexa. Fo suo compagno sier Marco da Moliti, qual fo etiam capitanio a Brexa. Questi sono li aratori cremonesi. Domino Leonardo Boia cavalier, Domino Andrea de’ Alli, Domino Jaconto Ponzon, Domino Baptista di Mussi, Domino Francesco da Brumali cavalier, Domino Zuam Baptista di Molli cavalier, MCCCCCItt, APRILE.